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Parquet: la posa flottante o galleggiante

Sistema di posa flottante o galleggiante per pavimentazioni in legno

Cos'è la posa flottante o galleggiante di un pavimento in legno? Quali sono gli accorgimenti tecnici da tenere in considerazione in fase di posa?


 

Tipologie di posa per i pavimenti in legno

Le tipologie di posa per pavimentazioni in legno sono principalmente tre:

  1. posa mediante chiodatura/avvitatura;
  2. posa a colla;
  3. posa flottante o galleggiante.
La prima, usata tradizionalmente con i parquet in legno massello, viene oggi impiegata in rare occasioni, ed è stata sostituita nella gran parte dei casi dalla seconda, quella a colla, grazie anche alla diffusione sempre maggiore dei parquet prefiniti. In alternativa alla posa a colla, può essere utilizzata quella flottante o galleggiante, essenzialmente a secco, meno invasiva e assolutamente ecocompatibile.
 

Posa in opera di un pavimento flottante in legno

Il parquet flottante è costituito da un’unica superficie di legno semplicemente appoggiata al piano di posa ed è, proprio per questo motivo, la tipologia di posa maggiormente impiegata nelle ristrutturazioni nel caso di posa su pavimento esistente, o perché non lo si vuole intaccare per esigenze di conservazione (in caso di ulteriori ristrutturazioni sarà possibile rimuovere il parquet e ripristinare la precedente pavimentazione, con la posa a colla invece la si comprometterebbe), o perché si prevede di smontare il parquet e per riutilizzarlo, ad esempio se si è in affitto o si cambia casa.

Esistono due differenti sistemi di messa in opera di un pavimento flottante in legno.

  • Pavimento flottate in appoggio al massetto o al pavimento esistente;
  • Pavimento flottante sopraelevato.

La scelta di un sistema di posa rispetto all’altro dipende essenzialmente dalla destinazione d’uso dell’ambiente in cui esso viene installato.

Negli ambienti residenziali, dove l’esigenza principale è quella di preservare un’eventuale pavimentazione originaria e fornire un buon isolamento acustico, il sistema di messa in opera idoneo risulta il parquet prefinito con posa flottante in appoggio al pavimento esistente. 

Negli ambienti destinati ad attività direzionali, commerciali e altro, dove si richiedono cambiamenti nel corso del tempo, un sistema di pavimentazione a pannelli con posa flottante sopraelevata rappresenta la giusta risposta alla richiesta di flessibilità e gestibilità degli spazi tecnici in cui alloggiare gli impianti telefonici, di rete, idraulici, elettrici e di climatizzazione.

 

Posa flottante di un parquet
Posa flottante

 

Parquet flottante in appoggio al massetto o al pavimento esistente

La posa flottante in appoggio viene adottata con listelli prefiniti del tipo multistrato (a tre o due strati ) perché la struttura ne garantisce una maggiore stabilità, dotati di elementi a incastro maschio-femmina (che garantiscono una ottima complanarità) ed è generalmente impiegata con formati dei listelli di grandi dimensioni. 

Qualunque supporto in grado di resistere ai carichi statici e dinamici previsti per la pavimentazione è idoneo per la posa del parquet flottante.

I supporti possono essere rigidi o “incomprimibili” come ad esempio i massetti in genere o altri piani di posa quali quelli realizzati con pannelli in legno o costituiti da pavimentazioni esistenti.

In caso di posa su massetto, condizione fondamentale di partenza per la buona riuscita del lavoro è che  risulti perfettamente planare (prova della planarità come da UNI 11371), mancando questa condizione si potrebbero creare delle zone di pavimentazione non solidali, con conseguenti movimenti del piano di pavimento.

In caso di posa su pavimento esistente bisognerà innanzitutto valutarne molto bene la planarità nonché la stabilità degli elementi, piastrelle o altro, che lo compongono. Se si riscontrassero pendenze o dislivelli eccessivi si dovrà procedere con la stesura di una mano di autolivellante per ottenere una superficie perfettamente piana. Qualora invece si riscontrassero piastrelle mobili bisognerà rifissarle adeguatamente al sottofondo, così che garantiscano perfetta aderenza. Se tutto ciò non fosse invece necessario, basterà pulire e sgrassare a fondo tutte le superfici per procedere poi con la posa della pavimentazione.

 

Posa del parquet su barriera a vapore

Posa del parquet su barriera vapore

 

Il parquet flottante deve sempre essere posto in opera su una barriera al vapore e su uno strato di isolamento acustico.

Quindi, una volta effettuata la preparazione delle superfici di posa, si andrà a stendere una barriera al vapore per isolare dall’umidità residua degli strati sottostanti.

La barriera al vapore può essere costituita ad esempio da polietilene dello spessore minimo di 0,2 mm, possibilmente in foglio unico e/o, se giuntato, il sormonto non deve essere inferiore ad 1 metro; inoltre deve essere risvoltata sulle pareti perimetrali e tagliata in corrispondenza del bordo superiore della pavimentazione.  

In caso di impianto di riscaldamento/raffrescamento a pavimento, le caratteristiche dell’eventuale barriera al vapore devono soddisfare sia le prescrizioni indicate dal costruttore dell’impianto sia quelle del produttore di parquet. 

Sulla barriera al vapore va sempre posato materassino isolante e fonoassorbente che svolge la duplice funzione di uniformare il contatto del parquet con il piano di posa e di attenuare il rumore di calpestio e di tipo riflesso. I materassini sono disponibili in vari materiali fra cui polistirene, poliuretano espanso, sughero e cellulosa.

Esistono anche materassini isolanti già accoppiati con barriera al vapore o che hanno comunque anche questa funzione. Nel caso di presenza di impianto di riscaldamento a pavimento, il materassino isolante dovrà presentare bassa resistenza termica (con valori limite di conduttività termica pari a 0,009 m2K/W), così da permettere comunque una buona trasmissione del calore.

Solo a questo punto si procederà con la posa vera e propria degli elementi della pavimentazione, per semplice appoggio al piano di posa.

 

tipologia di incastro dei listelli del parquet

        Incastro tradizionale maschio-femmina - Incastro a secco detto “clips”

 

Gli elementi a incastro maschio e femmina andranno fissati in maniera stabile fra di loro o con l’ausilio di un sottile strato di colla vinilica in classe D3, applicato nella parte inferiore della femmina, oppure a secco nel caso di pavimentazioni a posa semplificata con agganci performanti di tipo meccanico detti semplicemente “clips”. In quest’ultimo caso, qualora si dovesse procedere allo smontaggio successivo della pavimentazione, lo si potrà fare senza nessun problema.

I listelli per posa flottante possono aver spessore da 13 a 15 mm, larghezza di 20 cm, lunghezza tra 1400 mm e i 2500 mm. Le grandi dimensioni sono necessarie al fine di garantire stabilità agli elementi semplicemente appoggiati, listelli con dimensioni inferiori risentirebbero troppo dell’umidità ambientale, tenderebbero ad imbarcarsi e il pavimento comincerebbe a flettere in ogni punto.

Generalmente si consiglia di posare la pavimentazione parallelamente al lato lungo della stanza in modo da ridurre al minimo le giunture di testa. A tal fine è consigliabile rendere indipendenti i pavimenti nei diversi locali, con il vantaggio ulteriore di garantire loro una buona possibilità di movimento in tutte le direzioni. In tal caso è necessario l’impiego di profili coprigiunto in corrispondenza delle porte.

Va sempre previsto un giunto di dilatazione, cioè una fuga larga circa 10 mm, su tutto il perimetro dell’ambiente, per consentire dilatazioni e assestamenti del legno. Tale fuga sarà poi occultata da un battiscopa di idoneo spessore. Il giunto di dilatazione va considerato anchein corrispondenza di porte, porte finestre, piastre di camini, colonne, tubazioni e altre pavimentazioni adiacenti. La mancata osservanza di queste istruzioni potrebbe causare anomali rigonfiamenti del parquet anche non in prossimità del punto di contatto.

La normativa UNI 11368 prescrive l’impiego di giunti di dilatazione quando si posa un parquet flottante con lunghezze superiori ai 12 m e larghezze superiori a 8 m, in quanto il legno è un materiale fortemente soggetto a ritiro o a dilatazione a seconda delle condizioni termoigrometriche dell’ambiente in cui è inserito. Il giunto, di almeno 30/40 mm sarà successivamente coperto da un profilo coprigiunto.

È importante sottolineare che una posa eseguita a regola d’arte che rispetti la distanza prescritta dai muri perimetrali pari a circa 10 mm e soprattutto in presenza di un aggancio a secco performante rispetto al tradizionale incastro maschio-femmina, può ridurre di molto l’utilizzo dei giunti, limitandoli solo ad alcuni passaggi tra ambienti diversi.

profilo coprigiunto parquet

Esempio di profilo coprigiunto

 

Un metodo innovativo rispetto ai tradizionali metodi di posa flottante finora utilizzati e sopra descritti, è stata presentato al Cersaie 2016 da Parchettificio Garbelotto . Si tratta  di un sistema che, al posto dei tradizionali incastri maschio-femmina o a secco performanti, prevede un sistema di clip che si inseriscono nella fresatura realizzata sotto alle tavole dei prefiniti. L’incastro tra clip e parquet assicura una posa stabile e con una superficie perfettamente planare.

La posa diventa ancora più veloce e semplice: sono sufficienti un seghetto alternativo, un martello e un posatore professionista, niente calamite o colle; anche le clip non necessitano di essere fissate al sottofondo o al massetto.

Questo nuovo brevetto internazionale ha il grande vantaggio di rendere il pavimento in legno completamente ispezionabile: le tavole possono essere rimosse singolarmente ed eventualmente sostituite, senza dover rimuovere tutto il pavimento.

È sufficiente infatti una ventosa e in meno di un minuto si può rimuovere e sostituire una doga, operazione che risulterebbe invece lunga e difficile con un pavimento flottante tradizionale o ancor peggio un pavimento incollato.

 

Pavimento in legno flottante sopraelevato

Questa tipologia di pavimentazione, differentemente dalla precedente, non poggia direttamente sul massetto o sul piano di calpestio originario ma ne è separata mediante una struttura metallica di sostegno alla quale sono appoggiati dei pannelli in genere di dimensione 60x60 cm che costituiscono il nuovo piano di calpestio.

I pannelli semplicemente appoggiati alla struttura permettono l’ispezione e l’accessibilità agli impianti sottostanti in qualsiasi punto della pavimentazione.

 

Ispezione del parquet sopraelevato

 

La struttura di sostegno è realizzata con piedini, o colonne, in acciaio zincato (in materiale plastico per pavimentazioni esterne) ad altezza variabile (con HPF min. di 7-8 cm rispetto il piano di appoggio), che vengono fissati o incollati al pavimento di base, associati a elementi orizzontali che prendono il nome di traverse con i quali formano un reticolo strutturale. Le traverse migliorano la stabilità strutturale, la portanza e la tenuta del sistema. 

I pannelli possono essere realizzati con un anima in cemento ed inerti oppure con anima in truciolare di legno. 

Il pannello con base legno truciolare ha uno spessore che varia tra i 38-40 mm, legato con resine polindurenti a elevata resistenza meccanica e alta densità tra 700-720 kg/m3

Il pannello nella sua parte superiore può essere rivestito con qualsiasi tipo di finitura: parquet, gres porcellanato, granito etc. 

Nella parte inferiore del pannello viene applicato un sottile foglio di alluminio, necessario a proteggere il pannello dall’umidità.

Ogni pannello è bordato con materiale plastico rigido per evitare che con urti o sfregamenti si possa rovinare o scheggiare il rivestimento stesso.

 

accessori per posa parquet sopraelevato

 

L’utilizzo di un pavimento flottante di questo tipo prevede una attenta valutazione a:

  • sollecitazioni di carico richieste sul sistema;
  • tipologia e condizione del ‘piano di appoggio;
  • necessità di specifiche tipologie di isolamento;
  • destinazione d’uso dell’ambiente.

La norma UNI 11617, riferita solo alle pavimentazioni interne, fornisce le linee guida dettagliate riguardo l’uso dei pavimenti galleggianti, definendo tutti i criteri per la corretta installazione e manutenzione di un pavimento modulare sopraelevato, richiamando la precedente UNI EN 1285.

 

Vantaggi e criticità di un pavimento in legno flottante

 

Posa flottante di un parquet in appoggio su massetto o pavimento esistente

  • si tratta di un sistema molto pratico che consente tempi di posa molto veloci, anche di una sola giornata. Bisogna però sottolineare che il parquet così posato, non avendo alcun fissaggio al sottofondo, a differenza della posa incollata, è più soggetto a piccole deformazioni e assestamenti al cambiare dei valori di temperatura e umidità dell’ambiente;

  • una volta posata, la pavimentazione sarà subito calpestabile;

  • permette di preservare la vecchia pavimentazione, abbattendo completamente i costi relativi alla rimozione e smaltimento del rivestimento originario;

  • nel caso di posa totalmente a secco i listelli possono essere smontati e riutilizzati;

  • la posa a secco garantisce la conformità ai criteri di ecocompatibilità della bioedilizia perché fra il massetto e il pavimento in legno non sono presenti altri materiali chimici che possono esalare sostanze tossiche;

  • grazie all'impiego di tappetini isolanti e fonoassorbenti altamente performanti viene garantito un buon isolamento acustico;

  • l’eventuale inserimento di giunti di dilatazione nei punti di passaggio tra i diversi ambienti (porte) può non risultare gradito all’utilizzatore finale;

  • se ne sconsiglia l’utilizzo in ambienti come bagno o cucina nei quali la possibilità di bagnare il pavimento è alta, e l'acqua rovesciata in grandi quantità sul parquet potrebbe infiltrarsi tra le fessure con il rischio della formazione di muffe e, di conseguenza, il deterioramento progressivo degli strati;

  • è un sistema di posa ideale per la realizzazione di locali ad uso palestra/ scuole di danza.

 

posa flottante parquet su pavimento esistente

esempio di un pavimento realizzato con parquet flottante in appoggio

Scuola di danza: pavimentazione realizzata con tecnica flottante in appoggio

 

Posa flottante sopraelevata di un pavimento in legno rispetto al massetto o pavimento esistente

  • ha il vantaggio di essere sempre ispezionabile e consente da qualsiasi punto di accedere facilmente agli impianti per la manutenzione o eventuali modifiche, senza compromettere l’integrità del pavimento stesso, assecondando l’evoluzione degli spazi, senza comprometterne la funzionalità;

  • essendo installato “a secco” appena le parti strutturali dell’edificio sono ultimate, senza necessità di alcun tipo di massetto di contenimento, ed essendo immediatamente calpestabile riduce notevolmente i tempi di posa rispetto ad un pavimento tradizionale;
     
  • flessibilità di posa che permette di superare eventuali ostacoli esistenti sulla soletta dell'edificio grazie ai piedi regolabili della struttura di sostegno;

  • scarso isolamento acustico.

 

esempio di un parquet sopraelevato

Uffici - Pavimento flottante soprelevato realizzato con moduli su misura (60x120) 


Riferimenti

  • “Il parquet dal progetto alla posa in opera” manuale realizzato da A.I.P.P.L.
  • “La posa in opera delle pavimentazioni in legno: il cantiere, le geometrie e le tipologie”  Paolo Rettondini

Fotografie “scuola di danza” e “uffici” per gentile concessione ALI Parquets, Repubblica San Marino

Immagine denominata - posa flottante ripresa dal sito http://www.bricoportale.it

 

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