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Sistemi radianti a secco: rapidità di posa e basso spessore

Un approfondimento dedicato ad una soluzione impiantistica adatta sia nell’ambito della riqualificazione che nei nuovi edifici nZEB o in bioedilizia. Nell’articolo le tipologie di impianti radianti a secco, le principali caratteristiche e la normativa di riferimento.

UNI EN 1264: la normativa di riferimento per i sistemi radianti

La norma UNI EN 1264, aggiornata a luglio 2021, presenta diverse novità rispetto alle versioni precedenti. L’introduzione di nuove tipologie (basso spessore, bassa inerzia – definiti “sistemi per le ristrutturazioni”) e il dettaglio di tipologie già esistenti (Tipo A, bugnato e con isolante liscio) sono alcune tra la novità di questa norma.

Le modifiche sono state inserite per rendere la norma attuale e maggiormente rappresentativa dei prodotti ad oggi disponibili sul mercato europeo, in particolare quello italiano dato che l’inserimento delle tipologie H, I e J è frutto della proposta del Consorzio Q-RAD.  Vi è una categoria di prodotti che solo in parte è descritta nella norma: i sistemi radianti a secco.

 

Sistemi radianti a secco (Fonte: TIEMME)

Sistemi radianti a secco (Fonte: TIEMME).

Le tipologie di sistemi radianti a secco

Negli schemi di seguito sono rappresentate alcune tipologie di sistemi radianti a secco, ovvero sistemi nei quali al posto del massetto (stato portante e di diffusione termica) vengono appoggiate lastre o pannelli oppure direttamente la pavimentazione.

Sistema radiante Tipo B con lastre in acciaio o con lastre in fibrogesso.

Stratigrafia sistema radiante di Tipo B.

Stratigrafia sistema radiante di Tipo B.

 

Nella figura di seguito è rappresentato un sistema radiante a secco con doppia lastra in acciaio costituito da 2 strati di lastre in lamiera zincata spessore 1 mm sovrapposti e sfalsati in modo da creare un unico elemento di distribuzione del carico dello spessore complessivo di 2 mm.

Grazie alla ridotta capacità termica del massetto i tempi di reazione dell’impianto si riducono notevolmente avvicinandosi a quelli di sistemi convettivi o ad aria, inoltre l’alto valore di conduttività termica dell’acciaio consente di avere elevate rese termiche con temperature dell’acqua molto basse, a vantaggio del rendimento del generatore di calore. Particolare attenzione deve essere posta alla planarità del sottofondo che deve rispettare le tolleranze previste.

Stratigrafia sistema radiante di Tipo B.
Sistema Tipo B, stratigrafia di esempio.

Sistema radiante di Tipo B: esempio

Sistema Tipo B, esempio di applicazione (Fonte: RDZ).

Sistema radiante fresato (H1 e H2 secondo la norma UNI EN 1264)

Due sono le tipologie descritte nella norma:

  • con isolante (H1)
  • senza isolante (H2).

Tali sistemi possono inoltre essere realizzati in opera oppure essere prefresati.

Sistema radiante Tipo H1 (con isolante).

Sistema radiante Tipo H1 (con isolante).

 

Sistema radiante senza strato di supporto: questa tipologia non è descritta nella norma UNI EN 1264. Sarà quindi necessario seguire le indicazioni dei produttori per la progettazione, la posa e per la compatibilità con tutti i materiali e prodotti della stratigrafia.

 

Sistema radiante senza strato di supporto (schema)

Sistema radiante senza strato di supporto (schema).

 

Aspetti caratteristici dei sistemi radianti a secco

  • La velocità di installazione: l’assenza di tempi di maturazione e asciugatura del massetto rende il cantiere rapido e pulito.
  • L’assenza di giunti (fino a determinate superfici): tale aspetto deve essere valutato documentazione dei produttori in funzione della tipologia scelta.
  • La planarità del sottofondo: questo aspetto è di fondamentale importanza e deve essere accuratamente valutato. Frequentemente solo dopo avere eseguito le demolizioni (quando previste) è possibile vedere la situazione del piano di posa. 
  • La valutazione dell’idoneità del sottofondo per la pavimentazione scelta: l’idoneità e le modalità di posa di un rivestimento su sistemi a secco devono essere valutate e avallate dal fornitore e dal posatore del pavimento stesso.
  • La valutazione delle tipologie della pavimentazione scelta. Per le piastrelle ceramiche possono essere fornite indicazioni sulle dimensioni massime da utilizzare, mentre per quanto riguarda il parquet possono essere fornite indicazioni sulla tipologia di posa (flottante oppure ibrida).
  • Acustica: in sede di riqualificazione rispettare i requisiti acustici è obbligo di legge. E’ possibile adottare soluzioni per migliorare il comportamento acustico del sistema sotto la pavimentazione (materassini per la posa flottante oppure ibrida).


Come operare se il sistema non è descritto in una normativa?

Tutti i sistemi non potranno mai essere puntualmente descritti in una normativa, e – allo stesso tempo – il normatore non deve ‘rincorrere’ le soluzioni sul mercato per fornire prescrizioni e vincoli. Come possono quindi i progettisti fornire indicazioni sulla scelta dei materiali e sulla posa? SEGUENDO LE INDICAZIONI RIPORTATE NELLE SCHEDE TECNICHE E DI INSTALLAZIONE DEI PRODUTTORI DI: SISTEMI RADIANITI, LASTRE, STRATI PER LA POSA (MATERASSINI) E DELLE PAVIMENTAZIONI.

Questa stessa prescrizione è riportata in ben 10 punti della norma UNI EN 1264:2021 che cita:

..devono essere seguite le specifiche del produttore.” 

Questa semplice frase è di fondamentale importanza, in quanto indica al professionista come procedere: leggere, studiare e analizzare la documentazione dei produttori per sistemi speciali equivale a rispettare una normativa tecnica.

La versione in italiano della norma UNI EN 1264:2021 è disponibile al seguente LINK.

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Bioedilizia e bioarchitettura per i sistemi radianti

Il termine bioedilizia fa riferimento a un insieme di metodi e tecniche di costruzione che pongono come elemento chiave il rispetto della natura. Tra i molteplici principi della bioedilizia due hanno una evidente connessione con i sistemi radianti a bassa inerzia

  1. La scelta dei materiali. Costruire un edificio ecosostenibile significa scegliere in modo oculato i materiali che dovranno essere a basso impatto ambientale, facilmente smaltibili e in grado di garantire alta efficienza energetica.
  2. Prestazioni energetiche. La progettazione in bioedilizia prevede la riduzione del consumo energetico dell’edificio in modo da impattare il meno possibile sull’ambiente.

Se fino a poco tempo fa il concetto di bioedilizia è infatti stato appannaggio dei materiali da costruzione (quindi fibre naturali e legno), oggi sempre di più la parte impiantistica sta avendo un ruolo centrale per definire l’interpretazione che clienti finali e addetti ai lavori danno al termine bioedilizia. Materia + impianti è quindi la sinergia per garantire il comfort ambientale durante tutto l’anno. Consapevole di questa evoluzione anche il mondo dei sistemi radianti propone soluzioni integrate in grado di dialogare con il sistema edificio e di ridurre i consumi, limitando l’impatto energetico. 

 

La scelta dei materiali

Tra i materiali naturale e a basso impatto sono riportati di seguito alcuni esempi di tecnologie a pavimento. Questi saranno poi integrati e coperti con massetti a basso spessore e bassa inerzia al fine di garantire ridotte temperature di esercizio nel periodo invernale e elevata reattività dell’impianto per rispondere rapidamente alle esigenze degli occupanti.

Sistema radiante in fibra di legno

Sistema radiante in fibra di legno (fonte: Eurotherm)

Sistema radiante a pavimento con pannello di posa in tessuto-non-tessuto accoppiato all'isolante in fibra naturale (lana di roccia altamente compressa). Fonte: Uponor

Sistema radiante a pavimento con pannello di posa in tessuto-non-tessuto accoppiato all'isolante in fibra naturale (lana di roccia altamente compressa). Fonte: Uponor

Un altro esempio di materiali naturali è rappresentato dai sistemi con lastre in gessofibra. Questi possono essere:

  • Fresati (con lastre in gessofibra) rappresentati di seguito.
  • Di Tipo B con isolante scanalato e lamelle termoconduttrici e lastre in gessofibra appoggiate.
Sistema radiante fresato con lastre in gessofibra

Sistema radiante fresato con lastre in gessofibra (Fonte: aziende Consorzio Q-RAD)

Prestazioni energetiche

Nell’ambito dell’efficienza energetica i sistemi radianti sono sicuramente la tecnologia principe per garantire consumi ridotti e perfetto abbinamento e integrazione con sistemi di generazione efficienti. Ne è un esempio l’abbinamento tra pompe di calore e sistemi a bassa inerzia sia in raffrescamento che riscaldamento. A tal fine si rimanda all’articolo a cura del Politecnico di Torino dal titolo “Un confronto tra sistemi radianti e altri sistemi di emissione a parità di comfort”.

Mettendo a confronto sistemi radianti a pavimento con stratigrafie differenti emerge il grandissimo potenziale di risparmio energetico con i sistemi radianti a basso spessore. Un sistema radiante a bassa inerzia non solo raggiunge più rapidamente la temperatura superficiale (circa 30 minuti contro 4 ore per un sistema tradizionale), ma per ottenere la medesima resa necessità di una temperatura di mandata inferiore aspetto che implica un notevole risparmio di energia su base annuale.

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