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Progettazione dei pavimenti esterni: indicazioni sui massetti

Concettualmente è come progettare un pavimento sito all’interno ma avente inclinazione di almeno 1% in una o più direzioni per favorire il deflusso delle acque meteoriche verso i pluviali.

Massetti per terrazzi e balconi

Nel presente articolo si considerano balconi e terrazzi. Per i piazzali e i marciapiedi non è molto diverso. Concettualmente è come progettare un pavimento sito all’interno ma avente inclinazione di almeno l’1% in una o più direzioni per favorire il deflusso delle acque meteoriche verso i pluviali. Generalmente i massetti esterni sono desolidarizzati. Le caratteristiche dello strato di desolidarizzante sono riportate nel Paragrafo 8.6 della Rev.5 del Codice di Buona Pratica Massetti.

La prima precauzione, piuttosto ovvia, ma spesso disattesa soprattutto nelle ristrutturazioni, è che la pendenza di tutto il pavimento (totalità degli strati che si interpongono tra il solaio e la finitura) debba essere realizzata da uno strato di compensazione posizionato immediatamente sopra il solaio sotto lo strato di impermeabilizzazione. È quindi da evitare che venga ottenuto dall’eventuale sottofondo isolante o, peggio ancora, dal massetto.

Gli sbalzi termici elevati, che inducono elevati movimenti del pavimento, costringono a ridurre le distanze tra i giunti di contrazione e di dilatazione rispetto all’interno. La Rev. 5 del Codice di Buona Pratica Massetti raccomanda per i giunti di contrazione:

  • superfici esterne rettangolari senza armatura con rapporto tra i lati maggiore di 1:3 o maggiori di 9 m2; se non diversamente specificato dal Progettista del Sistema Pavimento, anche in base ai materiali utilizzati;
  • superfici esterne rettangolari con armatura con rapporto tra i lati maggiore di 1:4 o maggiori di 25 m2; se non diversamente specificato dal Progettista del Sistema Pavimento, anche in base ai materiali utilizzati.

Per il dimensionamento dei giunti di dilatazione si raccomanda di considerare cautelativamente espansioni di 1mm/m. Tale valore è facilmente ricavabile dalla nota formula ΔL = αΔTL0 dove α è il coefficiente di dilatazione termica lineare del massetto pari a 12 10-C-1 per i materiali cementizi. I rivestimenti rigidi come i ceramici e lapidei presentano coefficienti di dilatazione termica lineare inferiori. È possibile ipotizzare cautelativamente escursioni termiche sulle pavimentazioni esterne, che possono raggiungere eccezionalmente valori prossimi a 80°C, in funzione dell’esposizione e del colore del rivestimento.

Gli stessi movimenti consigliano di utilizzare massetti più resistenti. Ad esempio, si riportano nella tabella sotto i parametri raccomandati dalla Rev. 5 del Codice di Buona Pratica nell’Allegato A per un massetto semi-umido in una civile abitazione all’interno (Classe di destinazione P1) e su un ipotetico terrazzo (Classe di destinazione P3).

Si osserva che viene prescritto uno spessore minimo doppio del massetto posato all’interno e la presenza di un’armatura costituita da una rete elettrosaldata con filo di diametro nominale 1,8-2,0 mm e maglia da 50x50 a 60x60 mm. Quest’ultima deve essere posizionata in prossimità della metà dello spessore del massetto, sormontando le estremità dei fogli di almeno 5 cm e legandole tra loro. Può essere sostituita da un opportuno dosaggio di fibre nel massetto.

Spesso i massetti all’esterno subiscono maturazioni molto aggressive soprattutto se non vengono riparati dalle precipitazioni meteoriche o dalla forte insolazione. Motivo in più per dimensionarli correttamente.

Per quello che riguarda la misura delle quote, ovviamente non possono essere usate le classiche livelline laser o ad acqua. Esistono degli strumenti laser portatili, spesso impiegati per prendere le misure degli angoli e delle distanze che possono essere utilizzati per traguardare i due estremi del terrazzo (soglia e il canale di scolo).

Per la misura della planarità del massetto si può applicare quanto previsto dalla Rev. 5 del Codice di Buona Pratica Massetti sulle superfici inclinate. Basta fare attenzione ad evitare di usare il regolo attraverso due diverse pendenze.

Volontariamente non è stato effettuato nessun riferimento alla fondamentale progettazione dell’impermeabilizzazione, trattata da testi e norme specializzate.


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Massimo Bocciolini, coordinatore della Rev. 5 del Codice di Buona Pratica sui Massetti CONPAVIPER, ha predisposto una serie di "pillole" con l'obiettivo di rendere disponibile in forma semplificata le informazioni essenziali sui massetti di supporto. Ecco l'elenco delle pillole pubblicate:

 

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