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Rivestire il pavimento esistente con la resina: cosa c’è da sapere in caso di ristrutturazione

Ristrutturare, una parola che spesso fa venire i brividi, complice la paura di dover affrontare problemi di carattere tecnico, economico, estetico, logistico e, non ultimo, di tempi di esecuzione e possibilità di riutilizzo dei locali. Quali vantaggi offrono i pavimenti in resina in caso di riqualificazione?

Quali vantaggi offrono i sistemi resinosi decorativi quando si è "alle prese" con la ristrutturazione di un ambiente residenziale, commerciale o del terziario? Ecco 8 motivi per scegliere questa tipologia di rivestimento.


 

Rinnovare le superfici esistenti con la resina

Ristrutturare, una parola che spesso fa venire i brividi ai proprietari di appartamenti o esercizi commerciali, che si troveranno ad affrontare problemi di carattere tecnico, economico, estetico, logistico e, non ultimo, di tempi di esecuzione e possibilità di riutilizzo dei locali.

Che si tratti di un semplice ammodernamento o di un intervento più radicale, quando si approccia una ristrutturazione di un’unita immobiliare residenziale, del terziario o commerciale il tema di come rinnovare le superfici dei pavimenti coinvolge aspetti tecnici ed estetici talvolta contrastanti.

Poterli conciliare, poter trovare soluzioni moderne che da una parte appaghino l’occhio e i gusti del committente e dall’altra possano offrire ampie e solide prestazioni di protezione e durata è oggi possibile grazie a sistemi di rivestimento basati sull’utilizzo di prodotti a base di resine sintetiche.

 

Pavimenti e rivestimenti in resina: cosa c'è da sapere

I sistemi resinosi esistono da più di cinquant’anni, ma nacquero principalmente per uso in campo industriale grazie alle loro peculiari proprietà tecniche e prestazionali. Fu a partire dai tardi anni ’90 che si iniziò a farne un uso sempre più frequente anche per scopi decorativi per pavimenti, e in misura minore anche di pareti, di appartamenti, negozi, show-room, locali pubblici e ambienti in genere aperti al pubblico.

Si era riusciti a combinare la funzione estetica con la protezione e l’incremento delle prestazioni della superficie trattata; oggi i sistemi resinosi, soprattutto quelli definiti “decorativi”, costituiscono infatti una realtà importante nello sviluppo di nuovi progetti residenziali o commerciali, alla perenne ricerca di innovazione e affidabilità, ma sono anche diventati un valido e prezioso punto di riferimento per chi si occupa di ristrutturazione, dalla fase progettuale a quella esecutiva, grazie alle loro caratteristiche e indiscussi vantaggi in ogni momento dell’intervento.

 

La normativa di riferimento

In Italia i sistemi resinosi, sia ad uso industriale che decorativo e sia per superfici orizzontali che verticali, sono ben descritti e specificati dalla norma UNI 10966, recentemente aggiornata, che fornisce molte informazioni utili e importanti per il progettista, l’applicatore e l’utente finale.

 


Sistema resinoso: cosa significa?

Si usa dire “sistema resinoso” in quanto trattasi di processi realizzativi costituiti da un’attenta analisi e valutazione delle esigenze del committente e dello stato di fatto in cui si deve intervenire, seguiti dalla posa di uno o più strati di prodotti, in sequenza e modalità applicative ben specifiche, al fine di garantire un risultato finale ottimale e rispondente allo scopo e alle necessità previste.

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Cosa offrono, quindi, queste soluzioni principalmente basate su prodotti costituiti da resine di sintesi, talvolta miscelate con filler o leganti idraulici tipo il cemento, eventuali pigmenti o diluenti o acqua, cariche speciali e additivi con funzioni particolari?

 

8 motivi per scegliere i sistemi resinosi decorativi in caso di ristrutturazione

Svariate soluzioni estetiche

I sistemi resinosi offrono una pressoché illimitata gamma di possibili finiture estetiche. Centinaia di colori uniformi o mescolati tra loro con effetto anche nuvolato, finiture perfettamente lisce o texturizzate, aspetto lucido od opaco, superficie uniforme o spatolata, inglobamento di oggetti diversi, sono solo alcuni dei possibili esempi di soluzioni estetiche di un sistema resinoso.

La possibilità di variare in modo così ampio è data dalla tipologia di materiali disponibili e, soprattutto, dalla manualità dell’operatore e dalla sua continua ricerca di nuove tecniche applicative, rendendo di fatto ogni esecuzione un piccolo capolavoro di artigianato.

Le superfici trattate possono quindi perfettamente adattarsi con l’arredamento e la struttura nel suo insieme, l’ambiente e il contesto circostanti, la destinazione d’uso e, non ultimo, il gusto del committente. Si può abbinare un sistema resinoso ad un ambiente storico, ristrutturato e mantenuto nel suo aspetto originale, così come ad una situazione di totale rinnovo in cui si trasforma completamente un ambiente vetusto conferendogli uno stile moderno.

Non esiste lo standard estetico di un sistema resinoso decorativo; da un lato la ricerca e, dall’altro, l’offerta del “diverso, della novità” sono una caratteristica intrinseca di questo mercato. E forse qui il committente a volte rischia di perdersi un po’, sommerso dal mare di proposte e idee che gli vengono sottoposte. Ma è un perdersi che a molti piace.

 

Anche per superfici verticali

È indubbio che le pavimentazioni costituiscano la stragrande maggioranza delle superfici trattate, ma i sistemi resinosi decorativi si possono applicare anche su superfici verticali che non sono solo le pareti, ma anche elementi decorativi o d’arredamento vari che si vuole abbinare in modo univoco con la pavimentazione. Le soluzioni decorative realizzabili a verticali non sono numerose e variegate come per le pavimentazioni, per ovvi limiti di tecniche di applicazione dei materiali e di spessori realizzabili, che comunque partono da almeno un millimetro e mezzo secondo quanto indicato dalla UNI 10966.

Va tenuto conto del fatto che l’aspetto del sistema resinoso applicato a verticale potrebbe leggermente differire da quello applicato a pavimentazione anche se si utilizzano gli stessi materiali e la stessa tecnica di posa. Un applicatore specializzato, per alcune soluzioni, può tuttavia conferire un aspetto omogeneo e senza soluzione di continuità a tutti i supporti sui quali applica il sistema resinoso decorativo, conferendo quella che viene definita “continuità superficiale” tanto cara a progettisti e utenti finali. Non sono frequenti, ma talvolta capitano, applicazioni di sistemi resinosi a soffitto, nei limiti delle condizioni di posa in tali particolari situazioni.

Si pensi alla comodità, in caso di ristrutturazione, di poter ridurre il numero e la quantità di materiali per rivestire pavimenti e pareti e di avere la possibilità di applicare contemporaneamente il sistema resinoso su tutte le superfici. Una sola soluzione per tutto, semplificazione delle forniture, della logistica e delle fasi operative.

 

Applicabilità su svariati supporti

Nell’ambito di una ristrutturazione di un appartamento, per fare un esempio in cui tale problema è più frequente, si può avere l’esigenza di modificare l’aspetto dei pavimenti senza poter asportare, per motivi tecnici o di tempistiche, il rivestimento esistente. Può essere il caso in cui si sta ristrutturando un appartamento i cui inquilini devono trovare una momentanea alternativa abitativa, e più tale soluzione fuori casa è temporanea, tanto minore sarà il disagio conseguente. Si pensi a quanto tempo, e denaro, si può risparmiare se si potesse evitare di rimuovere e smaltire il rivestimento esistente, che spesso implica anche la rimozione del massetto sottostante.

I sistemi resinosi possono essere applicati su gran parte dei supporti tipici degli ambienti abitativi, commerciali o aperti al pubblico, quali ad esempio vecchie piastrelle ceramiche o di pietre naturali, calcestruzzo, legno, metallo o, nel caso di ristrutturazione che preveda il rifacimento totale del pavimento, massetti cementizi o di anidrite, anche riscaldanti, e livellanti cementizi. Vecchi rivestimenti tessili, o in PVC o linoleum, richiedono invece una valutazione approfondita caso per caso.

Alcuni supporti richiedono maggiori attenzioni rispetto ad altri; per le piastrelle è vitale assicurarsi che siano saldamente ancorate al loro sottofondo, o per rivestimenti in legno ci si deve assicurare che non possano subire deformazioni dimensionali importanti. L’applicazione di un sistema resinoso non può infatti prescindere dall’avere un supporto dotato di minime resistenze meccaniche, stabilità, coesione in tutti gli strati che lo compongono e idoneità in genere alle sollecitazioni cui sarà sottoposto una volta in esercizio.

Si dovrà però prestare particolare attenzione al trattamento preliminare di preparazione della superficie da trattare che va eseguito poco prima della posa dei materiali, che verrà scelto in funzione del tipo e delle condizioni del supporto da trattare e della natura e stratigrafia dei materiali da applicare.

Superfici particolarmente dure, come le piastrelle ceramiche o di pietre naturali, necessitano di un trattamento aggressivo che sia in grado di irruvidirne leggermente la superficie. Il sistema più usato, in questo particolare ambito, è la levigatura con mole diamantate, che ha il pregio di poter essere eseguita anche con attrezzature che possono lavorare a 240 V con corrente bifase, essendo la trifase piuttosto rara in ambito residenziale. Tale trattamento ha anche il pregio di produrre una limitata quantità di materiale di risulta da smaltire. Supporti cementizi, di anidrite o lignei possono richiedere lo stesso tipo di trattamento o metodi più leggeri, compatibili con la durezza e l’eventuale grado di inquinamento del supporto.

Il mercato offre specifiche attrezzature di tutti i tipi, acquistabili o noleggiabili; è sufficiente rivolgersi ad aziende competenti per avere tutto il supporto necessario.

 

Limitati spessori e quantità di materiali

La ristrutturazione di un immobile in un centro storico, o in un qualsiasi contesto in cui l’arrivo delle merci sull’area di lavoro sia problematica, non è un evento raro e pone alcune difficoltà nella gestione delle consegne e della logistica del cantiere. Poter ridurre i volumi e i pesi dei materiali da utilizzare è una comodità a prescindere, anche per cantieri di ristrutturazioni più agevoli.

I sistemi resinosi decorativi hanno normalmente spessori di pochi millimetri, talvolta raggiungono il centimetro ma non sono la maggioranza dei casi. Rispetto a un sistema di rivestimento più tradizionale, vuol dire portare in cantiere la metà, o un terzo, dei pesi e dei volumi. E il peso di una pavimentazione può diventare un fattore di una certa importanza nella ristrutturazione di locali con solai in legno, che gradirebbero non solo sistemi di rivestimento il più possibile leggeri, ma anche soluzioni che possono essere molto elastiche e flessibili in grado di adattarsi alle inevitabili flessioni.

Ristrutturare non implica sempre una modifica radicale di tutto l’ambiente; un adattamento degli impianti domestici e un nuovo look alle superfici costituiscono già una frequente tipologia di intervento. In questi casi si pensi al vantaggio di poter applicare spessori relativamente moderati quando si deve rinnovare l’aspetto di una pavimentazione ma non si vogliono cambiare o alzare i telai degli infissi interni. Due millimetri di sistema resinoso richiedono, se necessario, solo un minimo rialzo delle porte, che può essere fatto comodamente inserendo degli anelli sui cardini. Ma non solo, raccordi con elementi d’arredo, battiscopa, soglie o altre tipologie di rivestimenti già esistenti possono risultare molto più semplici e gestibili.

Gli spessori in gioco possono essere ancora più sottili nel caso si ristrutturi un ambiente in cui esista già un sistema resinoso a cui si vuole cambiare l’aspetto superficiale, ad esempio il colore, rinnovarne la lucidità o conferire opacità, rimuovere o creare un effetto nuvolato o spatolato, eccetera. Possono bastare anche pochi decimi di millimetro, ovviamente in funzione dello stato del supporto e della finitura desiderata, per dare una nuova identità a una vecchia superficie resinata.

 

Tempi di esecuzione rapidi

Generalizzare sulle tempistiche di realizzazione di un sistema resinoso decorativo è alquanto azzardato data la grande varietà di soluzioni possibili, ciascuna con la sua sequenza di strati di prodotto e tempi di attesa tra una mano e l’altra. Nei casi più rapidi, per la posa dei materiali e la loro maturazione si devono tenere in considerazione alcuni giorni.

Non è mai facile conciliare le tempistiche di tutte le fasi di una ristrutturazione, che coinvolgono tecnici e applicatori diversi che spesso le cui operazioni sono strettamente legate e conseguenti l’una all’altra. I sistemi resinosi decorativi devono essere realizzati quando in cantiere, o almeno sull’area da trattare, c’è solo l’impresa di posa specializzata, garantendo in tali situazione rapidità di esecuzione e qualità del risultato finale.

 

Superfici in linea con le esigenze

In alcuni casi di ristrutturazione viene richiesto di modificare le superfici di pavimenti o pareti per renderle più sicure, ad esempio meno scivolose, o più semplici da pulire e sanificare, magari senza poter rimuovere la pavimentazione esistente e con bassi spessori a disposizione.

In merito alla possibilità di intervenire su svariate superfici e con spessori limitati si rimanda ai punti precedenti, oltre ai quali si consideri la capacità tipica di un sistema resinoso di soddisfare le esigenze che avrà la superficie trattata un volta in esercizio. Si può rendere molto più sicura una superficie in origine scivolosa, o lavabile e sanitizzabile un pavimento in origine poroso e assorbente, o chiara e luminosa una parete scura e poco riflettente.

Spesso gli stessi materiali possono produrre finiture e caratteristiche superficiali differenti, un bella comodità per l’impresa di posa che deve gestire il proprio magazzino, ma che ha comunque a disposizione un ampio ventaglio di soluzioni possibili.

 

Sicurezza delle superfici trattate

I materiali con cui sono costituiti i sistemi resinosi, correttamente applicati e induriti, non sono pericolosi per la salute umana e talvolta vengono utilizzati, con specifiche formulazioni, in ambienti in cui vengono richieste bassissime emissioni di componenti volatili o particelle sospese in aria, compatibilmente con alcuni severissimi standard normativi tipici delle situazioni di igienicità e purezza dell’aria più estreme per particolari ambienti di lavoro.

Senza voler scendere a tanto esistono protocolli e certificazioni europee che consentono di verificare l’idoneità dei sistemi resinosi per il loro utilizzo in presenza di pubblico in ambienti residenziali, commerciali e del terziario.

 

Sostenibilità

Tutti abbiamo a cuore la salvaguardia dell’ambiente e della nostra salute. Il mondo dell’edilizia, ma non solo, si sta muovendo verso prodotti e soluzioni sempre più sostenibili, frutto di investimenti, di ricerche e di risorse umane mirate a offrire materiali che abbiano il minor impatto possibile verso tutto quello che ci circonda. È un tema sempre più sentito in caso di ristrutturazione, che a volte può fare la differenza in fase di trattativa, e lo sarà sempre di più in futuro.

 

Oggi ristrutturare superfici di pavimenti o di pareti in tempi rapidi garantendo doverosi standard di sicurezza e affidabilità, offrendo un ampio ventaglio di idee e soluzioni estetiche talvolta esclusive, è assolutamente possibile.

Il mercato dei sistemi resinosi offre non solo i prodotti e il relativo know-how, ma può anche  informare e fornire consulenze, mostrare referenze, prestare manodopera specializzata e monitorare i lavori eseguiti nel loro percorso di un corretto programma di manutenzione, necessaria come qualsiasi elemento costruttivo, che ne manterrà l’aspetto e la funzionalità sempre ai massimi livelli.

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