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Consigli tecnici per un pavimento a regola d’arte: la corretta valutazione del supporto

I consigli per la posa perfetta spiegati da Albano Bertolini, specialista Assistenza Tecnica Fassa Bortolo. Focus sulla la corretta valutazione del supporto di posa.

Progetto e posa di un pavimento di ceramica o pietra naturale

Un pavimento perfetto non è solo risultato della scelta di un rivestimento prezioso, ma anche di posa particolarmente accurata, dalla preparazione del fondo alla cura dei giunti”: così spiega Albano Bertolini, specialista dell’Assistenza Tecnica Fassa Bortolo, che ogni giorno consiglia gli addetti ai lavori nella scelta e nell’applicazione dei migliori materiali per la posa.

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Parlando di rivestimenti in ceramica o in materiale lapideo, le linee guida da osservare nella scelta dei materiali, nella progettazione, nell’installazione ma anche nella manutenzione sono definite dalla UNI 11493-1 del 2016 per le piastrellature ceramiche, dalla UNI 11714-1 invece per rivestimenti in materiale lapideo. Al di là degli obblighi, noi cerchiamo di assistere i nostri clienti in tutte le fasi del processo, così che nessun dettaglio venga tralasciato.”

Sono tre le macro-aree di intervento da considerare per realizzare una pavimentazione a regola d'arte:

  1. La valutazione dello stato del supporto e le eventuali operazioni di ripristino.
  2. La scelta dell’adesivo e della tecnica di posa più adatti.
  3. La realizzazione di fughe e giunti.

Approfondiamo con Albano Bertolini, specialista assistenza tecnica Fassa Bortolo per il Sistema Posa Pavimenti e Rivestimenti, le prima fase nel dettaglio.

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Un esempio di ciclo applicativo targato Fassa Bortolo

 

La valutazione del supporto di posa

"Il primo aspetto da non sottovalutare è l’accurata valutazione del supporto su cui ci si trova a lavorare. - spiega Albano Bertolini - Non dobbiamo darlo per scontato; se trascurato, rappresenta un punto di debolezza da cui possono avere inizio i problemi. Il supporto per essere ritenuto IDONEO all’incollaggio deve avere determinate caratteristiche; se così non fosse, è necessario intervenire con adeguate operazioni di ripristino."

Il fondo dovrà quindi essere:

  • Stagionato: dare al supporto il giusto tempo di maturazione è la prima, fondamentale, regola da seguire; un massetto cementizio confezionato in cantiere è stagionato dopo 7-10 giorni per ogni centimetro di spessore, un calcestruzzo dopo 6 mesi. L’utilizzo di massetti premiscelati ad asciugatura veloce quali SV 472 P oppure FASSAFLOOR THERM permette di ridurre queste tempistiche.
  • Integro: il supporto deve essere privo di fessurazioni; qualora presenti, devono essere risanate con apposite resine epossidiche colabili, quali FASSA EPOXY 300, in modo da ripristinare la monoliticità del supporto e renderlo pertanto dimensionalmente stabile.
  • Compatto in profondità e superficialmente resistente: il supporto deve presentarsi omogeneo in superficie ed in tutto lo spessore; la presenza di strati a consistenza inferiore è sintomo di caratteristiche meccaniche scadenti che potrebbero causare rotture del massetto e distacchi della pavimentazione.

    Una prova empirica può essere effettuata con l’utilizzo di un mazzuolo ed un chiodo: percuotendo la superficie non si devono formare impronte evidenti o sgretolamenti, mentre graffiando la superficie non si devono formare incisioni profonde o avere sviluppo di polvere.” In caso di valutazioni più accurate, le norme citate propongono un metodo sperimentale di misura della resistenza superficiale a sforzi a taglio secondo UNI 10827 ed una classificazione della robustezza superficiale per la valutazione dei risultati ottenuti.

    La durezza superficiale può essere ripristinata mediante l’utilizzo di specifici primer consolidanti, il primer deve essere scelto in considerazione della tipologia del successivo adesivo che verrà utilizzato, in quanto eventuali incompatibilità possono portare al distacco nell’interfaccia primer-adesivo. Per il consolidamento di fondi cementizi destinati alla successiva posa di rivestimenti in ceramica con l’utilizzo di adesivi cementizi, proponiamo il primer PRO-MST; nei casi più gravi l’applicazione del primer va preceduta da un intervento di abrasione meccanica volto ad asportare la parte inconsistente.

    In caso di sovrapposizioni su rivestimenti in ceramica o pietra esistenti, è opportuno eseguire un'accurata mappatura per verificare che la pavimentazione sia solidamente adesa al supporto. Eventuali parti distaccate o asportabili devono essere preventivamente rimosse ed i vuoti colmati con GAPER 3.30 o LEVEL 30. Dovrà essere posta particolare cura alla pulizia della pavimentazione con prodotti specifici in grado di rimuovere eventuali agenti contaminanti presenti. Se il fondo è molto liscio è consigliabile un'abrasione meccanica con successiva aspirazione ed accurata pulizia della superficie. Solo in interno può esser valutato, in funzione delle condizioni del supporto, l'utilizzo del promotore di adesione PRIMERTEK 101, previa preparazione del fondo.
  • Regolarità dimensionale: il supporto prima della posa deve essere sufficientemente planare, le norme citate forniscono le tolleranze massime ammesse; queste tolleranze sono particolarmente severe in caso di incollaggi di piastrelle o lastre sottili (
    Per livellare il fondo in ambienti interni consigliamo l’utilizzo di SL 416 o SM 485, particolarmente indicati ad esempio per la rettifica di fondi destinati alla successiva posa di pavimenti sopraelevati e rivestimenti a basso spessore quali resilienti (tipo linoleum, PVC, moquette, LVT, gomma, ecc.) e rivestimenti resinosi.

    Per ambienti esterni invece utilizzare GAPER 3.30 previa applicazione sulle superfici di FASSA EPOXY 400 e successiva posa di GAPER 3.30 con la tecnica del "fresco su fresco" (solo in sovrapposizione).
  • Asciutto: per prevenire il rischio di comparsa di efflorescenze saline in corrispondenza delle fughe, il supporto cementizio deve avere un’umidità residua non superiore al 3% nel caso di incollaggi di rivestimenti in ceramica o pietra naturale. “Ma non c’è un unico. Personalmente nel caso di incollaggi di marmi sensibili alla macchiatura consiglio sempre un contenuto inferiore al 2%. In presenza di fondi in anidrite o gesso il limite scende a 0,5% o 0.3% in presenza di riscaldamento a pavimento sia per la ceramica che per la pietra naturale.” Bisogna ricordare inoltre che prima di applicare l’adesivo cementizio deve essere sempre applicato un primer specifico quale il PRIMER DG 74.

 

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Verifica dell’umidità residua
 
  • Privo di agenti contaminanti: lattime di cemento, oli disarmanti, residui di vernice, adesivo, ecc. possono ridurre l’adesione del collante e portare al distacco del rivestimento. Devono pertanto essere eliminati mediante adeguati sistemi di rimozione prima di dare inizio all’incollaggio.

Per il progetto e la posa di un rivestimento di ceramica o pietra naturale
chiedi consiglio agli specialisti dell'Assistenza Tecnica di Fassa Bortolo

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Nel PDF ALLEGATO lo "Speciale Posa" di Fassa Bortolo

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