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Infiltrazioni d’acqua: il parquet si gonfia. Come intervenire se il parquet è incollato al sottofondo?

In questo articolo voglio parlare dei diversi tipi di infiltrazione d’acqua in un massetto con incollato sopra un parquet e di come si interviene per ripristinarlo. Voglio ringraziare per la stesura di questo articolo l’amico e maestro Antonio Viscardi specialista nel campo dei massetti, adesivi e parquet che mi ha messo a disposizione della letteratura tecnica a tal riguardo.

Umidità è il nemico numero uno del parquet

Le cause delle deformazioni, rigonfiamenti e sollevamenti, in un parquet posato a colla massiccio o flottante sono le stesse. L’umidità è il nemico numero uno.

Dopo la posa in opera del parquet il 70% - 80% dei problemi di deformazione o stacco dal piano di posa del parquet deriva dall’umidità del supporto.

Dopo la posa può succedere che il parquet si gonfi e si sollevi, tanto da creare delle bolle e delle spaccature. Questo inconveniente può far sì che il rigonfiamento si verifichi nel giro di pochissimo tempo, a volte in una sola notte.

Il pavimento in legno si manterrà perfetto stato purché legno e massetto siano protetti da qualunque tipo di infiltrazioni d’acqua, diffusione di vapore o condense.

Le conseguenze nella pavimentazione finita, provocate dall’umidità e dall’acqua, vanno dal semplice fenomeno del rigonfiamento degli elementi lignei, con più o meno formazione di una superficie ondulata, sino al sollevamento del pavimento stesso, talvolta con danni irreparabili.

 

Parquet stratificato a tre strati in doussiè che presenta macchie scure di umidità in superficie sparse a macchia di leopardo © Paolo Rettondini.

 

Umidità nel sottofondo di posa del parquet: come intervenire?

L’umidità ha diverse origini e non sempre è facile fare una diagnosi per risolvere il problema. L’umidità presente nei sottofondi può avere diverse origini che possono essere:

  • Eccesso di umidità residua del massetto: è quella che non ha avuto tempo per evaporare e che rimane ancora inglobata nel massetto. Deriva dall’eccesso di acqua, rispetto a quella necessaria per l’idratazione, utilizzata durante l’impasto della malta per il sottofondo e qualche volta dalla influenza degli agenti atmosferici. Lentamente essa diminuirà per evaporazione fino al raggiungimento del valore di equilibrio.

    Soluzione
    : se possibile, eseguire un trattamento impermeabilizzante superficiale.
  • Umidità di condensazione: si rileva soprattutto in certi periodi dell’anno in sottofondi non opportunamente isolati termicamente, posti tra ambienti in condizioni termiche molto diverse.
    Per esempio: solaio compreso tra porticato esterno e locali abitati e riscaldati; tra scantinato non riscaldato e locali riscaldati.
    All’interno dello spessore del sottofondo, in ragione della differenza di temperatura delle due superfici esterna ed interna e umidità relativa dell’aria nell’ambiente caldo, si possono formare condensazioni d’acqua. In questi casi prestare particolare attenzione al posizionamento della barriera o dello schermo al vapore.

    Soluzione: opportuna coibentazione della superficie fredda e trattamento impermeabilizzante superficiale, se possibile.

    Avvertenza: Fare molta attenzione perché la condensa si può formare anche in supporti contenenti barriera al vapore, se questa è posta sulla parte “fredda” dell’isolamento termico, sotto il punto di rugiada, cioè sotto quella zona nella quale, in relazione alle condizioni di temperatura e di umidità relativa dell’aria, l’umidità in questa contenuta si condensa in forma liquida.
  • Umidità di infiltrazione: può essere permanente (e quindi facilmente rilevabile), od occasionale (e quindi di più difficile rilevazione). Per quest’ultima va prestata particolare attenzione, soprattutto nelle vecchie costruzioni, a ballatoi o balconi esterni, molto spesso non impermeabilizzati, che con la pioggia possono, a causa di false pendenze o per fenomeni di capillarità, trascinare acqua all’interno, spesso sotto ai pavimenti già esistenti.

    Soluzione: in tutti i casi vanno allontanate le cause delle infiltrazioni
  • Umidità di capillarità: si rileva soprattutto nei sottofondi posti su vespai o camere d’aria non ventilate o insufficientemente ventilate e in mancanza di barriera al vapore. La condensazione di umidità sulla faccia inferiore dei supporti è aspirata in superficie a causa della capillarità dei materiali.

    Soluzione: barriera al vapore e nuovo massetto (vedi esempio sotto riportato).

Per eliminare problematiche di umidità di condensazione, di capillarità, che sono le più frequenti, bisogna ricordarsi che il sottofondo va posto in opera sempre su uno schermo al vapore (ai piani alti) o su una barriera al vapore (a piano terra o scantinati) per isolare il sottofondo da tutto ciò che sta al di sotto.

Come sopra riportato, le ondulazioni e i rigonfiamenti oppure lo stacco di un parquet incollato sono da imputare, nella maggior parte dei casi, alla presenza di umidità nel sottofondo.

Prima di intervenire per eliminare il problema e fare un intervento mirato che possa risolvere il problema definitivamente, dobbiamo indagare sulle molteplici cause che l’hanno scatenato. Senza identificare bene il motivo del rigonfiamento del parquet, non riusciremo a risolvere il problema alla radice ed evitare che si ripresenti in futuro.

Una volta compreso il motivo dell’imbarcamento o del sollevamento bisogna procedere in maniera tempestiva. Prima si interviene, più si ha la possibilità di risolvere il problema.

Sostituire il parquet incollato è un’operazione complessa. Se effettuata con poco criterio e poca esperienza, rischia di lasciare solchi e tavole rovinate. Per questo motivo, l'operazione di sostituzione del parquet rovinato deve sempre essere eseguita da parchettisti esperti, che effettueranno l'operazione con meticolosa attenzione.

 

Misurazione dell'umidità del massetto © Paolo Rettondini.

 

Come intervenire per eliminare i vizi in un parquet che ha assorbito umidità residua dal sottofondo

  • Se il parquet presenta delle ondulazioni superficiali, create dall’assorbimento di umidità residua presente nel sottofondo, però non si è staccato, con il tempo può cedere l’umidità assorbita dal sottofondo all’ambiente quindi tenderà a riportarsi come era in origine prima della posa in opera (reversibilità del legno) e gli imbarcamenti si ridurranno di molto. Dopo questa fase di riequilibratura del legno si valuterà se intervenire con una lamatura;
  • Se il parquet posato, presenta degli stacchi parziali degli elementi lignei dal sottofondo, dovuto all’umidità residua, si interviene praticando delle iniezioni con adesivo poliuretanico monocomponente igroindurente espansivo in modo da fissare perfettamente gli elementi lignei disancorati perfettamente al sottofondo. Per iniettare la colla di espansione si dovranno effettuare dei piccoli fori di 2 mm negli elementi lignei e tramite una siringa iniettare la colla. Questo sistema può essere utilizzato sia prima che dopo la levigatura del parquet e, con adeguate precauzioni, anche su pavimenti prefiniti o già verniciati;
  • Se il parquet presenta degli stacchi parziali dal sottofondo a causa di umidità di infiltrazione, occorre demolire la parte danneggiata, reincollare nuove tavolette. Per prima cosa si devono togliere i listelli sollevati o comunque staccati dal sottofondo; assicurarsi che il sottofondo sia asciutto e planare, altrimenti si consiglia di rifare una riparazione sul sottofondo con una resina con all’interno della sabbia scelta e lavata, il giorno dopo si può iniziare a posizionare i listelli di parquet nuovi e della stessa misura dei precedenti (non sono riutilizzabili quelli asportati). In seguito, si carteggia tutto l’ambiente, si stucca tutta la superficie del parquet ed infine si passa alla verniciatura;
  • Se il parquet si stacca totalmente dal sottofondo, a causa di umidità di risalita, solo dopo aver risolto con efficacia il problema alla fonte, ed aver effettuato i controlli relativi all’umidità e alla solidità del supporto, si procede a sistemare il supporto come segue:
    • Asportare tutto il parquet posato;
    • pulire il massetto dai residui di colla;
    • eventuali parti friabili e la polvere vanno rimosse;
    • sigillare le fessure con adesivo epossidico (tipo Eporip);
    • una volta sistemato il sottofondo, incollare il nuovo parquet.

 

Intervento di asportazione del parquet danneggiato © Paolo Rettondini

 

I pavimenti devono presentare una planarità senza difetti.  Il supporto deve essere rigido e di durezza uniforme, non deve presentare fessure né soprattutto comportare il minimo rischio di trasudi. In molti casi, un semplice pareggiamento del pavimento non è sufficiente. L'applicazione di listelli costituisce allora il mezzo per rimediare alle disuguaglianze del pavimento.

 

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Esempio di intervento su una pavimentazione lignea staccatasi dal supporto a causa dell’umidità di risalita

L’intervento in oggetto consisteva nel ripristinare un parquet stratificato a tre strati in doussiè che presentava macchie scure di umidità in superficie sparse a "macchia di leopardo" su tutta la pavimentazione lignea.

Il parquet era posato su un sottofondo riscaldato che a sua volta appoggiava su un vespaio ventilato.

Usando una termocamera si è stabilito dove c’era maggiore concentrazione di umidità.

 

Indagine termografica della pavimentazione in legno per individuare le zone con maggiore concentrazione di umidità © Paolo Rettondini

 

Dopo aver asportato una parte di parquet, si è misurata l’umidità superficiale del sottofondo.

Si è eseguito un carotaggio del sottofondo, si è controllato l’umidità in profondità e si è verificata la presenza della barriera al vapore.

Dopo le verifiche si è deciso di asportare il parquet ed il sottofondo.

Una volta asportati, si è posizionata una guaina impermeabile sopra gli “Iglu”, poi si è posizionato l’impianto di riscaldamento, il nuovo sottofondo e il nuovo parquet.

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