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Il sistema pavimento in caso di riqualificazione: puntiamo sulle soluzioni a basso spessore!

Per dare un nuovo aspetto e una nuova funzionalità a un pavimento, senza dover necessariamente intraprendere interventi di ristrutturazione invasivi, scegliere soluzioni caratterizzate da spessori ridotti, ridotto peso e velocità di posa è sicuramente la scelta più indicata.

Rinnovare il pavimento di un immobile esistente

Lo sappiamo bene, quando parliamo di riqualificazione di un immobile esistente l’obiettivo principale è quello di migliorare il comfort abitativo.

Sotto l’accezione del termine ‘comfort abitativo’ rientrano l’assodato comfort termico e il comfort acustico degli ambienti, senza dimenticare che il comfort visivo, quello legato a un'esigenza/bisogno di natura estetica, gioca un ruolo di primaria importanza.

Per dare un nuovo aspetto e una nuova funzionalità a un pavimento, senza dover necessariamente intraprendere interventi di ristrutturazione invasivi come la demolizione e il rifacimento, scegliere soluzioni caratterizzate da spessori ridotti, ridotto peso e velocità di posa è sicuramente la scelta più indicata.

Il fatto di dover scegliere soluzioni a basso spessore significa rispondere principalmente a problematiche di natura tecnica, come ad esempio: il rispetto delle altezze interpiano, il taglio delle porte, i raccordi tra pavimentazioni esistenti di altri ambienti etc.

 

É solo una questione di gusto estetico?

Se il desiderio di dare un nuovo look agli ambienti della propria abitazione è dettato da scelte di gusto estetico, il pavimento è sicuramente tra le prime componenti dell’organismo edilizio a subire un intervento di restyling per rendere gli ambienti più piacevoli e moderni.

Sovrapporre un nuovo rivestimento su quello esistente sembra essere la scelta la più economica e che richiede il minor tempo di lavorazione, ma non è sempre così.

Prima di posare un nuovo rivestimento su un supporto esistente è necessario prima di tutto verificare il supporto stesso. Non sempre è possibile posare un pavimento in sovrapposizione a uno esistente, devono necessariamente coesistere deteminate condizioni che dipendono proprio dalla tipologia di supporto.

Se si opta per la soprapposizione di un nuovo rivestimento al pavimento esistente, scegliere di utilizzare rivestimenti a basso spessore - come i pavimenti LVT, il gres porcellanato utrasottile (3-5 mm), il parquet a basso spessore (2-5 mm) e i rivestimenti in resina - consente di intervenire evitando le problematiche di natura tecnica prima evidenziate (taglio delle porte, etc.).

 

Il sistema pavimento in caso di riqualificazione

 

Una nuova funzionalità al pavimento per garantire comfort abitativo

Se invece si decide di riqualificare un ambiente con l’obiettivo di migliorare contestualmente sia l'aspetto estetico che il comfort abitativo, l'intervento coinvolge l'intero sistema pavimento.

In questo caso, parliamo di tutto il "pacchetto" che compone il sistema pavimento perché non comprende solo lo strato di finitura finale della pavimentazione, ma l'intera stratigrafia del sistema.

La stratigrafia del sistema pavimento in generale è composta da una serie di elementi, quali:

  1. Strato di finitura della pavimentazione (Ceramica, legno, rivestimento resiliente, rivestimento in resina etc);
  2. Isolamento acustico (sottopavimento o sottomassetto);
  3. Massetto di supporto;
  4. Impianto radiante;
  5. Isolante termico.

Trattandosi di interventi di riqualificazione sul patrimonio edilizio esistente, la scelta di utilizzare comunque sistemi a basso spessore è sicuramente quella più indicata.

 

I massetti radianti nelle ristrutturazioni

La sostituzione di un pavimento esistente con un pavimento radiante è una soluzione sempre più diffusa, incentivata dalle detrazioni fiscali oggi disponibili.
Si tratta di un intervento delicato poiché richiede l’inclusione di un sistema di riscaldamento-raffrescamento all’interno del massetto di supporto, con il vincolo di rimanere quasi sempre nei limiti di spessori sottili. 
Ing. Massimo Bocciolini (CONPAVIPER) ha realizzato un articolo di approfondimento in cui si propongono i riferimenti utili per una progettazione corretta di un pavimento, all’interno di una ristrutturazione, che prevede la presenza di un massetto radiante.

>>> CLICCA QUI e LEGGI L'ARTICOLO

 

Massetto in aderenza ribassato - Immagine del Codice di Buona Pratica Conpaviper

Fonte immagine: Rev.05 Codice di Buona Pratica per la progettazione e il controllo dei Massetti e dei Pavimenti

Ecco quindi cosa bisogna fare se si decide di dare un nuovo look e una nuova funzionalità al pavimento di casa per contribuire al miglioramento del comfort termico e acustico degli ambienti.

Sovrapporre una nuova pavimentazione a una esistente: dalla verifica e preparazione del supporto alla scelta del materiale

Il supporto dovrà avere determinati requisiti affinché la posa di un nuovo strato di finitura su una pavimentazione esistente sia eseguita a regola d'arte. É necessario quindi verificare che il supporto sia:

  • PLANARE: la superficie non deve presentare irregolarità, ovvero non sono ammesse convessità o concavità della superficie. La verifica della planarità viene fatta utilizzando una staggia (o regolo dritto e rigido) da 250 cm. Le tolleranze sulla planarità variano a seconda della tipologia di rivestimento che si andrà a sovrapporre (si consiglia di consultare la normativa tecnica di riferimento per ciascuna tipologia). Qualora la verifica di planarità evidenziasse irregolarità sulla superficie, è necessario preparare il fondo di posa con uno strato di livellamento.
  • ASCIUTTO: un supporto bagnato può compromettere lo strato di finitura finale (si consiglia di consultare la normativa tecnica di riferimento per ciascuna tipologia di rivestimento);
  • INTEGRO: il rivestimento esistente deve essere ben coeso con lo strato di supporto sottostante, non presentare quindi fessure o distacchi;
  • RESISTENTE: se uno strato di supporto presenta fessurazioni e lesioni allora si è in presenza di una progressiva perdita di resistenza meccanica del supporto stesso. 
  • COMPATTO e OMOGENEO: sentire suoni a vuoto mentre si batte il supporto significa che il rivestimento esistente presenta fessurazioni e/o distacchi.

La mancata verifica di uno, o più, dei requisiti richiesti al supporto può compromettere il risultato finale della pavimentazione. 

La verifica del supporto deve essere eseguita ante intervento.

  • Se il pavimento esistente si presenta in ottimo stato allora è possibile procedere con la posa in opera del nuovo rivestimento;
  • Se il pavimento esistente risulta fessurato, è opportuno prevedere la posa di una membrana antifrattura (soprattutto in caso di rivestimento ceramico) abbinata a un primer promotore di adesione;
  • Se il pavimento esistente presenta distacchi o suona a vuoto, devono essere rimosse le parti degradate o danneggiate, si procede al ripristino del massetto, la superficie viene livellata e infine si procede alla posa del rivestimento.

In un intervento di sovrapposizione della pavimentazione per garantire comfort acustico agli ambienti è fondamentale l’inserimento di un materassino isolante al di sotto del nuovo rivestimento. Per assicurare il massimo comfort acustico e al contempo la massima durabilità della pavimentazione, il materassino deve essere scelto in funzione della finitura e della modalità di posa più indicata.

 

Tipologie di rivestimento a basso spessore per pavimenti


Rivestire un pavimento esistente con del gres porcellanato ultrasottile

Perché scegliere di rivestire un pavimento esistente con il gres porcellanato? I vantaggi del gres porcellanato sono molteplici: è un materiale resistente, igienico e salubre, di facile manutenzione, ampiamente personalizzabile data la vasta gamma di formati e di texture disponibili. Il mercato dei rivestimenti a pavimento in ceramica offre piastrelle in gres a bassissimo spessore (3-5 mm di spessore della lastra), rinforzate da una fibra di vetro che ne aumenta la resistenza.

L'ampia disponibilità di formato e l'ampia gamma di texture che spazia dal gres effetto legno al gres effetto marmo permettono di personalizzare qualsiasi ambiente a seconda del gusto estetico del cliente.

Prima di procedere alla posa di un pavimento ultrasottile in gres su una superficie esistente è necessario verificare il supporto. Se il pavimento esistente è perfettamente planare, solido e pulito la posa non sarà particolarmente impegnativa. Sarà comunque necessario sgrassare la superficie, applicare un aggrappante nel caso le piastrelle esistenti siano smaltate e procedere alla posa delle nuove piastrelle con un collante adeguato.

 

Rivestire un pavimento esistente con la resina

In soli 2-3 mm di spessore la resina può ricoprire i pavimenti esistenti donando agli ambienti un carattere decisamente moderno che ben si adatta ai diversi stili d'arredo, complice la vasta gamma di colori disponibili e la possibilità di avere una superficie uniforme con finitura lucida, opaca o satinata. La superficie continua, senza fughe o punti di giunzione, agevola la sanificazione e l'ordinaria pulizia degli ambienti.
I rivestimenti in resina sono, inoltre, adatti su impianti di riscaldamento radiante, grazie alla loro elevata conducibilità termica e al loro ridotto spessore.

La preparazione del supporto per un rivestimento continuo in resina è alla base di un lavoro eseguito a regola d’arte. L'applicazione del sistema resinoso avviene per stesura di diversi strati che portano ad ottenere la superficie finale. La posa di un rivestimento in resina non può essere 'fai da te', perché il risultato finale sia regola d'arte è necessario affidarsi ad applicatori qualificati.

 

Rivestire il pavimento esistente con un pavimento in LVT flottante

La velocità di installazione e la possibilità di essere installati senza collanti su una pavimentazione preesistente è una delle principali caratterstiche che contraddistinguono i pavimenti LVT con incastro a click.

Si tratta di pavimenti resilienti con spessori compresi tra i 2,3 - 7,0 mm e formati in doghe o piastre. Possono essere installati direttamente sul pavimento esistente, in particolare lapideo, volendo anche con l’ausilio di un materassino atto ad implementare le performance di abbattimento acustico, e sono immediatamente pedonabili. Grazie alla tecnologia della stampa digitale le finiture sono estremamente accattivanti e la possibilità di stampare a registro, rende ancora più realistico l’effetto materico superficiale (legno, Pietra, Cemento, Metallico, ecc.).

 

Rivestire il pavimento esistente con il parquet

Anche il parquet può essere installato su piani di posa preesistenti. Lo spessore del parquet tradizionale varia dai 7 ai 14 mm per il prefinito e dai 10 ai 22 mm per il massello. Il mercato però offre alternative con spessori ridotti da 2 a 5 mm. Il nuovo parquet può essere installato con posa incollata o posa flottante, ma perchè il risultato finale sia ottimale è necessario accertrsi dell'idoneità del supporto in termini di:

  • protezione contro le infiltrazioni d’acqua, le diffusioni di vapore e la formazione di condensa.
  • Durezza superficiale.
  • Assenza di crepe e fessurazioni, non ferme.
  • Contenuto di umidità.
  • Quota, planarità e orizzontalità.
  • Grado di rugosità superficiale.
  • Pulizia.

 

Migliorare il comfort abitativo a partire dal pavimento

Uno dei problemi più frequenti in caso di ristrutturazione quando si vuole dare nuove funzionalità al sistema pavimento vetusto, come ad esempio installare un impianto di riscaldamento radiante, è quello di non avere sufficienti spessori per inserire il nuovo sistema. L'utilizzo di sistemi radianti a basso spessore e bassa inerzia sono sicuramente un ottima soluzione in caso di riqualificazione. Alcuni sistemi possono essere installati anche sulla pavimentazione esistente senza dover eseguire demolizioni.

Il mercato offre diverse tipologie di sistemi radianti a basso spessore o a bassa inerzia, in particolare:

  • Sistemi di tipo B (secondo UNI EN 1264 e UNI EN ISO 11855) composti da isolante+massetto fluido+stato di finitura
  • Sistemi radianti fresati
  • Sistemi radianti con elementi in plastica per l’ancoraggio delle tubazioni
  • Sistemi radianti a secco
  • Sistemi radianti con binario in materiale plastico su pavimentazione esistente
  • Sistemi radianti con gabbia in acciaio

Per saper di più sulle caratteristiche prestazionali e sulle tipologie di sistemi radianti a basso spessore, vi invito a leggere l'articolo tecnico "Sistemi radianti a basso spessore e bassa inerzia" scritto dall'ing. Clara Peretti, Segretario Generale Q-RAD (Consorzio Italiano Produttori di Sistemi Radianti di Qualità) e l'articolo a cura dell'ing. Massimo Bocciolini (CONPAVIPER) dedicato ai "Massetti ribassati e bassa inerzia termica".

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