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WEBUILD E FINCANTIERI CONSEGNANO LE CHIAVI DEL NUOVO PONTE DI GENOVA

Quindici mesi dopo l’inizio dei lavori di costruzione del nuovo Ponte San Giorgio di Genova, Webuild e Fincantieri consegnano le chiavi dell’opera al sindaco di Genova e Commissario Straordinario per il Ponte Marco Bucci.

Terminati i lavori di finitura sulla parte superiore del Ponte, emesso con esito favorevole il Certificato di Collaudo Statico, effettuata quindi l’ispezione di viabilità per consentire l’apertura al traffico, con la firma del Protocollo d’Intesa, il Ponte passerà dalla Struttura Commissariale al Ministero delle Infrastrutture e dei Traporti e quindi al Concessionario che, presa in carico l’infrastruttura, procederà con l’apertura all’esercizio.

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15 mesi per Progettare, Costruire e Consegnare le Chiavi del nuovo Ponte San Giorgio di Genova

Milano, 2 agosto 2020 - 15 mesi dopo l’inizio dei lavori di costruzione del nuovo Ponte di Genova, Webuild e Fincantieri consegnano le chiavi dell’opera dei record al sindaco di Genova e Commissario Straordinario per il Ponte Marco Bucci.

Terminati i lavori di finitura sulla parte superiore del Ponte, emesso con esito favorevole il Certificato di Collaudo Statico, effettuata quindi l’ispezione di viabilità per consentire l’apertura al traffico, con la firma del Protocollo d’Intesa, il Ponte passerà dalla Struttura Commissariale al Ministero delle Infrastrutture e dei Traporti e quindi al Concessionario che, presa in carico l’infrastruttura, procederà con l’apertura all’esercizio.

Webuild e Fincantieri hanno fornito tutta la documentazione tecnica e di qualità che ripercorre un anno scandito dalla costruzione dei 1.067 metri del ponte, con le 18 pile alte fino a 45 metri che sorreggono l’opera, con i 19 impalcati e i 67mila metri cubi di calcestruzzo.


La progettazione del Ponte di Genova: i segreti di un'opera realizzata in così poco tempo

Ingenio ha intervistato il team di progettazione di Italferr e capire i segreti di questo ponte. All'intervista hanno contribuito l'ing. Andrea Nardinocchi (Direttore Tecnico di Italferr) l’ing. Angelo Vittozzi (Responsabile della Unità Organizzativa Opere Civili e Gestione varianti di Italferr) e l’ing. Daniela Aprea (BIM Manager Italferr).


Un lavoro molto impegnativo portato avanti per circa 420 giorni complessivi dal posizionamento del primo palo alla Consegna al Commissario, oltre 10.100 ore di lavoro, tutti i giorni escluso il solo giorno festivo di Natale e i giorni di blocco dovuti alle condizioni metereologiche proibitive. Un lavoro su turni per 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, realizzato da oltre 1000 persone di 40 mestieri differenti impegnati in alcuni momenti in venti cantieri paralleli per proseguire senza sosta, anche durante l’emergenza sanitaria del Covid, i lavori dell’opera bandiera del Paese.

Tutte le persone che hanno preso parte a questa impresa hanno il loro nome inciso sulla targa bronzea svelata durante il concerto dell’Accademia di Santa Cecilia, il 27 luglio, benedetta dall’Arcivescovo di Genova Mons. Marco Tasca, che sarà issata su una delle pile.

“Questo ponte è il sogno di una vita - dichiara l’Amministratore Delegato Webuild Pietro Salini -. Siamo riusciti a fare una cosa bellissima. E l'abbiamo fatta col cuore ed eventuali margini dovessero derivare per noi da questa impresa andranno tutti in beneficenza”.


Un cantiere delle eccellenze, un concentrato di tecnologie, un calcestruzzo a durata di vita elevata

We Build ha diffuso un video che racconta l’esperienza dell’ing. Deborah Floris, Technological Manager Italcementi – Calcestruzzi Spa e responsabile Qualità Nord Ovest. “Lavorare in questo cantiere è un’emozione molto forte, perché è un cantiere importante ma soprattutto un concentrato di tecnologie e competenze: è il cantiere dell’eccellenza. Si progetta sapendo che la durata di vita di un’opera deve essere elevata, con la sicurezza al primo posto. Il ponte una volta finito sarà bello perché c’è accuratezza in ogni fase di progettazione”. 


“Abbiamo messo in quest’opera tanta tecnica quanta passione, come le note della musica che ha risuonato in questa valle per le nostre maestranze durante il concerto del 27 luglio - ha proseguito Salini -. Abbiamo lavorato notte e giorno per spirito di servizio nei confronti del Paese, e siamo stati orgogliosi di poter collaborare con 330 piccole aziende da tutta Italia che rappresentano l’eccellenza del nostro made in Italy. Un lavoro di squadra esemplare che è lo stesso che anima il nostro Progetto Italia: concretezza, capacità straordinarie e passione. Oggi consegniamo le chiavi di un ponte che è di tutti gli italiani. Mostriamo al mondo che siamo in grado di creare opere innovative e sicure, perché la vita di chi lavora e di chi utilizza ponti, strade, treni e metro per muoversi ogni giorno resta la priorità assoluta. Sventoliamo questa bandiera di impegno e successo per recuperare tanti anni e occasioni perse, lavorando per dare un volto nuovo al Paese che lasceremo come eredità alla prossima generazione”, ha concluso.

 

Gli ultimi giorni di lavoro - che non si sono fermati neppure durante il Concerto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale Santa Cecilia diretta dal Maestro Antonio Pappano il 27 luglio - hanno visto il cantiere impegnato nella posa dello strato di usura (lo strato di asfalto più superficiale, dell’altezza di 4 cm), nell’installazione della segnaletica orizzontale e verticale e del sistema robotico che verificherà lo stato di integrità dell’infrastruttura e permetterà di intervenire con eventuali azioni di manutenzione in via preventiva.

Continueranno ora a terra le ultime attività secondarie che non impattano sulla viabilità del nuovo Ponte San Giorgio, pronto per essere inaugurato alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte lunedì 3 agosto.


Calcestruzzi: l'impianto del Ponte di Genova ottiene la prestigiosa certificazione CSC

Il sito produttivo ligure, che fornisce l’importante cantiere del Ponte di Genova, ha ottenuto la certificazione internazionale CSC – “Responsible sourcing certificate for concrete and its supply chain - Rating Silver". 


I numeri del ponte di Genova

Rispetto al Morandi (lungo 1182 m), il nuovo ponte San Giorgio di Genova risulta leggermente più corto (1067 m), il suo tracciato si discosta dal quello originale in quanto spostato di circa 20 m più a Sud. Una scelta dettata sia dall'esigenza di ridurre i tempi di costruzione sia di ridurre al minimo le interferenze con gli edifici sottostanti. Due tracciati quindi non proprio sovrapponibili che, partendo dal lato ovest, quello che presenta la maggiore diversità, si riallineano andando verso est dove il tracciato deve sovrapporsi per allacciarsi alla vecchia A7. 

Secondo il progetto dell'architetto Renzo Piano il nuovo ponte di Genova presenta 18 pile, 7 in più rispetto al Morandi. Nel nuovo Ponte le 19 luci risultano più regolari: quattordici da 50 m, tre da 100 m, e all'estremità est una campata da 40,9 m,e una da 26,27 m.

La parte in acciaio dell’impalcato è costituita da tre conci trasversali, così da rendere semplice e veloce la costruzione e il montaggio di più campate in sequenza. La struttura interna, composta da diaframmi in acciaio, permette l’ottimizzazione delle prestazioni dei materiali stessi in relazione alla velocità di realizzazione e assemblaggio delle parti.


Il nuovo ponte Genova San Giorgio: da Italcementi 160 mila tonnellate di calcestruzzo

Per il nuovo ponte Genova San Giorgio, Italcementi e Calcestruzzi hanno schierato tutte le loro maestranze tra tecnici specializzati, tecnologi dei materiali e operatori d'impianto. 

Calcestruzzi, la società di Italcementi che ha fornito il calcestruzzo per la realizzazione del ponte, ha affiancato WeBuild in tutte le fasi di cantiere.


La forma dell’impalcato richiama la carena di una nave, e la riduzione graduale della sezione verso le estremità del ponte è studiata per attenuare l’impatto visivo. L’utilizzo di un colore chiaro per la verniciatura degli elementi in acciaio renderà il ponte luminoso, armonizzando la sua presenza nel paesaggio.

Sul fronte antisismico, l’impalcato del ponte è isolato rispetto alle pile di sostegno grazie ad apparecchi di appoggio.

Si allarga la carreggiata nel nuovo ponte. Dai 18 metri del precedente ponte si è passati ai 30,8 m. L'impalcato prevede due corsie da 3,75 m per senso di marcia, affiancate da due corsie di servizio (prima assenti) di 3,50 m. Al centro un ampio spartitraffico largo 2,60 m.

Il piano stradale analogamente a prima si troverà a 45 m di altezza dal suolo. 

 


Chi è Webuild

Webuild, il nuovo Gruppo che nasce nel 2020 da Salini Impregilo, è uno dei maggiori global player nella realizzazione di grandi infrastrutture complesse per la mobilità sostenibile, l’energia idroelettrica, l’acqua, i green buildings (sustainable mobility, clean hydro energy, clean water, green buildings), supportando i clienti nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile - SDG.

Il Gruppo è l’espressione di 114 anni di esperienza ingegneristica applicata in 50 paesi in cinque continenti, con 50.000 dipendenti tra diretti e indiretti, di oltre 100 nazionalità. Riconosciuto per 5 anni da Engineering News - Record (ENR) come prima società al mondo per la realizzazione di infrastrutture nel settore acqua (dighe, progetti idraulici e di smaltimento acque reflue, impianti di potabilizzazione e dissalazione), dal 2018 è incluso nella top ten del settore ambiente ed è anche leader nel settore della mobilità sostenibile (in particolare metropolitane e ferrovie, oltre a strade e ponti). Firmatario del Global Compact delle Nazioni Unite, il Gruppo esprime le sue competenze in progetti come le metropolitane di Milano M4, Grand Paris Express, Cityringen di Copenhagen, Sydney Metro Northwest in Australia, Red Line North Underground a Doha, Linea 3 Metro a Riyadh; le linee ferroviarie ad alta velocità in Italia;  il nuovo Ponte di Genova in Italia e il nuovo Gerald Desmond Bridge a Long Beach, California; l’espansione del Canale di Panama; l’impianto idroelettrico Snowy 2.0 in Australia; la diga di Rogun in Tajikistan; l’Anacostia River Tunnel e il Northeast Boundary Tunnel a Washington D.C.; lo stadio Al Bayt, che ospiterà la coppa del mondo del 2022 in Qatar.

Alla fine del 2019 ha registrato un valore complessivo di nuovi ordini di €8,1 miliardi, un portafoglio ordini totale di €36,2 miliardi, con oltre l’85% del backlog costruzioni relativo a progetti legati all’avanzamento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, e il 60% relativo a progetti focalizzati alla riduzione di emissioni di gas serra. Webuild, soggetta ad attività di direzione e coordinamento da parte di Salini Costruttori S.p.A., ha sede in Italia ed è quotata presso la Borsa di Milano (Borsa Italiana: WBD; Reuters: WBD.MI; Bloomberg: WBD:IM).

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