Normativa Tecnica
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L’aggiornamento delle Appendici Nazionali agli Eurocodici

A che punto siamo ? Un interessante articolo dedicato all'aggiornamento delle appendici

Facciamo il punto sull’aggiornamento delle Appendici Nazionali agli Eurocodici, conseguente alle modifiche apportate dal CEN agli Eurocodici stessi dal 2007 in poi e alla luce dei recenti aggiornamenti normativi italiani introdotti con le NTC2018 e con la Circolare 2019. L’imminente pubblicazione delle Appendici completerà il quadro normativo tecnico nazionale, consentendo l’impiego degli Eurocodici, che costituiscono il primo riferimento tra le “norme di comprovata validità” richiamate dalle NTC.


L’origine degli Eurocodici risale al 1975

Volendo definire sinteticamente lo scopo degli Eurocodici si può chiarire che è quello di condurre progressivamente ad una uniformità normativa nel campo strutturale nei paesi facenti parte degli Stati Membri della Comunità Europea.

Più precisamente possiamo scrivere che gli Eurocodici strutturali sono Norme Europee a Carattere Volontario, predisposte dalla Commissione Tecnica 250 del CEN – Comitato Europeo di Normazione (CEN/TC250), nel campo dell’Ingegneria strutturale e geotecnica, con lo scopo di garantire, secondo criteri armonizzati, il soddisfacimento dei requisiti essenziali relativi alla resistenza meccanica ed alla sicurezza in caso d’incendio delle costruzioni, così come definiti dalla Direttiva 89/106 sui prodotti da costruzione, successivamente sostituita dal Regolamento UE 305/2011. 

L’armonizzazione dei criteri di calcolo delle costruzioni riguarda i 28 Paesi membri della Unione Europea, la Svizzera, la Norvegia e l’Islanda, membri dell’EFTA (Associazione europea di libero scambio), oltre alla Turchia, Repubblica di Macedonia del Nord e Serbia, tutti facenti parte del mercato comune europeo. Lo scopo dell’armonizzazione risponde all’art. 95 del trattato di Roma del 1957, fondativo della Comunità Economica Europea, che stabilisce la eliminazione delle barriere al libero scambio di merci e servizi tra gli Stati membri della Comunità. Il che avrebbe condotto ad una armonizzazione delle Norme Europee in tutti i Paesi della Comunità.

Su queste basi la Commissione dette avvio, nel 1975, ai lavori preliminari per lo studio degli Eurocodici, che hanno portato negli anni ai primi rapporti di studio, successivamente sostituiti, negli anni ‘90 del secolo scorso, dalle norme di carattere sperimentale (la serie denominata ENV) per arrivare, nel 2007 alla pubblicazione della prima serie completa degli Eurocodici strutturali in forma di norme EN. 

Tuttavia, contrariamente alle numerose altre norme EN, prodotte dal CEN, nelle quali sono consentite limitate “deviazioni” dal testo per tenere conto di specificità nazionali, gli Eurocodici sono stati sviluppati riconoscendo, per i principi stabiliti dal trattato di Roma, il diritto dei Paesi di poter fissare a loro discrezione il livello di sicurezza delle costruzioni all’interno dei propri confini. 

Fu allora necessario consentire che tutti gli Stati appartenenti alla Comunità Europea - cioè alla Commissione Europea allargata come sopra precisato -  potessero fornire le indicazioni che consentono l’utilizzo degli Eurocodici nei Paesi del CEN prendendo il nome di Parametri di Determinazione Nazionale (NDP) e formando il contenuto degli Annessi Nazionali (National Annexes), che possono esclusivamente contenere indicazioni relative a:

  • valori o classi per i quali il testo degli Eurocodici indica possibili alternative;
  • valori di parametri per i quali nel testo della norma viene indicato un simbolo;
  • specifiche indicazioni valide per il singolo Paese, dipendenti, ad esempio, da differenze geografiche o climatiche, quali le mappe sismiche o delle azioni della neve o del vento;
  • l’indicazione di metodi da adottare laddove siano disponibili più alternative.

Gli Annessi Nazionali possono anche contenere decisioni nazionali sull’utilizzo delle appendici a carattere informativo contenute nel testo della norma EN e riferimenti a indicazioni integrative e non contraddittorie rispetto a quanto riportato nella norma stessa (le cosiddette NCCI Non-Contradictory-Complementary-Information).

Aggiornamento delle Appendici Nazionali agli Eurocodici: a che punto siamo

In Italia il carattere normativo delle Norme Tecniche per le Costruzioni impone l’adozione degli Annessi Nazionali con la stessa forma approvativa prevista per le Norme Tecniche, per le Costruzioni.

Ciò è riconducibile alla possibilità, prevista dalle stesse Norme Tecniche di utilizzare gli Eurocodici, che costituiscono il primo riferimento tra le cosiddette “norme di comprovata validità”, cui le NTC consentono di fare riferimento per “le indicazioni applicative per l’ottenimento delle prescritte prestazioni e per quanto non espressamente specificato” nelle Norme Tecniche stesse. Gli Annessi Nazionali italiani, il cui sviluppo fu avviato nel 2009, sono stati pubblicati con D.M. 31.07.2012, sulla Gazzetta Ufficiale n. 73 del 27 marzo 2013 e sono tutt’ora in vigore.

Stante la possibilità di riferirsi agli Eurocodici quali “documenti tecnici di comprovata validità”, posti a base delle NTC stesse, gli Annessi Nazionali sono stati calibrati in modo tale da garantire gli stessi livelli di sicurezza propri delle Norme Tecniche per le Costruzioni, che per la serie di Annessi pubblicata con il DM 2013, erano le NTC2008. Tali livelli di sicurezza sono anche garantiti per le tipologie strutturali non trattate nelle NTC, quali, ad esempio, le costruzioni in alluminio disciplinate dall’Eurocodice 9. 

In altre parole, l’applicazione delle NTC deve potersi intendere pienamente compatibile ed intercambiabile con l’applicazione degli Eurocodici, completatati dalle Appendici Nazionali.

Successivamente al 2013, ferme restando la validità normativa delle NTC 2008 fino al gennaio 2018,  sono intervenute modifiche sia nel quadro normativo italiano, con la pubblicazione dell’aggiornamento delle NTC, di cui al D.M. 17.01.2018 e relativa Circolare, sia in quello europeo, con la pubblicazione di numerosi aggiornamenti e correzioni del corpo delle 58 parti degli Eurocodici, le ultime delle quali anche molto recenti e rilevanti; si pensi, ad esempio, alla pubblicazione della nuova parte 4 dell’Eurocodice 2, relativa agli ancoraggi nelle strutture in c.a..

In conseguenza del mutato quadro normativo di riferimento, presso il Ministero delle Infrastrutture è stato attivato uno specifico Gruppo di Lavoro, che nel periodo dal 2015 al 2018 ha provveduto a rivedere tutti i circa 1'100 parametri di determinazione nazionale, consegnando alla Commissione Relatrice in seno al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, che vi ha lavorato negli anni 2018 e 2019, il testo aggiornato degli Annessi, che sono stati definitivamente approvati nell’Adunanza del Consiglio dei LLPP del 26 luglio 2019. 

I passaggi istituzionali previsti per la pubblicazione del nuovo Decreto con le nuove Appendici sono tutt’ora in corso. Infatti è previsto l’invio dei testi a Bruxelles per il nulla-osta della Commissione, cui faranno seguito l’esame della Conferenza Stato-Regioni ed, infine, la firma dei Ministri competenti, seguito dalla pubblicazione del nuovo Decreto sulla Gazzetta Ufficiale. Così stando le cose, è ragionevole attendersi che la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo decreto possa avvenire nella primavera del 2020.

Nella pratica professionale il ricorso agli Eurocodici è sempre più diffuso da parte degli Ingegneri italiani, non solo in conseguenza del diretto richiamo che le NTC fanno per aspetti specifici della progettazione (si veda, a titolo di esempio il caso dell’analisi di instabilità di sezioni tubolari in acciaio, per le quali le Norme richiamano direttamente l’EN 1993-1-6), ma anche per approfondimenti sull’origine delle prescrizioni ed il loro più ampio inquadramento nel contesto normativo internazionale degli Eurocodici, che, come è ben noto, è il più avanzato al mondo.

Si aggiunga che gli Eurocodici e gli Annessi Nazionali vengono impiegati nei sempre più frequenti casi di progetti sviluppati all’estero, da professionisti che fanno primo riferimento alle norme EN, con cui hanno evidentemente maggior dimestichezza, rispetto alle NTC, secondo il principio di abbattimento delle barriere al libero scambio dei servizi di ingegneria.

In proposito si evidenzia che sempre più uffici del Genio Civile, accettano il deposito di progetti redatti ai sensi degli Eurocodici integrati dalle indicazioni delle Appendici Nazionali italiane. Ciò è pienamente comprensibile, stante la garantita equivalenza dei livelli di sicurezza che si ottengono seguendo i due percorsi normativi.

Il processo di aggiornamento delle Appendici non è tuttavia concluso e, per i prossimi anni, è attesa un’ulteriore revisione, che farà seguito alla pubblicazione della cosiddetta “seconda generazione” degli Eurocodici. La Commissione Europea, con mandato M/515 del 2012, ha infatti incaricato il CEN di provvedere alla revisione degli Eurocodici strutturali, nell’ottica di un loro costante aggiornamento allo stato dell’arte ed anche in vista di una sempre maggiore armonizzazione, con il dichiarato obiettivo di ridurre i parametri di determinazione nazionale.

Il lavoro di revisione e aggiornamento intrapreso dal CEN/TC250, con l’apporto di numerosi esperti italiani, è iniziato nel 2015 e si prevede che possa arrivare a conclusione nel 2023-2025, per pervenire così a sostituire tutti gli Eurocodici della “prima generazione”, pubblicati nel 2007.

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