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L'importanza del paesaggio nell'opera di Camilo Rebelo

Il primo appuntamento nella Galleria dell’Architettura del Cersaie si è svolto oggi. Protagonista l'architetto portoghese Camilo Rebelo

Il primo appuntamento nella Galleria dell’Architettura del Cersaie si è svolto oggi, all’interno del programma culturale Costruire, abitare, pensare giunto alla decima edizione. Protagonista uno degli astri nascenti dell’architettura portoghese: Camilo Rebelo, classe 1972, laureato all’Università di Porto nel 1996. Rebelo ha tenuto lezioni alla Faculdade de Arquitectura di Porto e come professore invitato all'École Polytechnique Fédérale de Lausanne insieme a Eduardo Souto de Moura, alla Escuela Técnica Superior de Arquitectura Universidad de Navarra, all'Accademia di architettura di Mendrisio e attualmente al Politecnico di Milano.

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«Uno degli architetti di cui tanto sentirete parlare nei prossimi anni», l’ha definito lo storico dell’architettura Francesco Dal Co, introducendo il vincitore del primo premio al concorso per il Museu do Côa.

E proprio da quest’opera, progettata insieme a Tiago Pimentel, Rebelo ha iniziato la sua lezione, ricordando uno dei concetti fondamentali del suo lavoro: «Nella mia architettura ha grande importanza il contesto, che sia il panorama naturale oppure la città». E il Museu do Côa non fa eccezione: «Volevamo pagare un tributo al paesaggio», ha sottolineato Rebelo. Un museo costruito in mezzo a un parco archeologico, quello di Vale Côa appunto, dove una delle sfide più complicate stava nell’intervenire con un edificio su un ambiente naturale. Altro elemento del progetto è stato quello di replicare il più possibile il mondo del paleolitico, a cui è dedicato il museo, attraverso corridoi stretti e un’atmosfera che rappresentasse quella difficoltà che gli stessi archeologi hanno a posizionare esattamente l’inizio della storia umana.

Rebelo ha presentato diversi altri lavori. Tra questi il Museo del Porto, realizzato in quella che è la sua città natale: una casa ristrutturata, per celebrare uno dei vini più celebri del mondo. Il colore della facciata è nero, come il colore delle bottiglie di porto: in questo modo si distingue dalle facciate variopinte del centro della città, proprio come si distinguono le bottiglie della bevanda dagli altri vini rossi. La cantina è realizzata solo con misure che siano multipli dell’8 e dell’11, rispettivamente la somma di 1 e 7 e di 5 e 6, le quattro cifre dell’anno 1756 che è quello in cui la regione del Douro venne delimitata e garantita. Tra i progetti più importanti della carriera di Rebelo c’è anche il Progetto Ovo, uno spazio in legno per contenere l’installazione della scultura Semente di Rui Chafes. Ma ci sono anche case. Come la “cittadella” vista mare nelle Cicladi, realizzata per valorizzare al massimo il cielo e l’acqua. E come Promise: il progetto, iniziato sei anni fa, di una struttura quasi indistinguibile dalla natura, circa 70 chilometri a sud di Lisbona. Un insieme di frammenti, collegati fra loro a formare una casa scavata nella terra.