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Contributo digitalizzazione alle aziende: dal MISE nuove scadenze

Fino a 10.000 a fondo perduto, prorogate le scadenze

Con Decreto 01.08.2018, il Mise ha prorogato i termini per l’ultimazione delle spese ammissibili e l’invio della richiesta di erogazione dell’agevolazione.

Contributi digitalizzazione aziende: cosa sono

Al fine di agevolare l’adozione di interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e di ammodernamento tecnologico il legislatore ha previsto la concessione di un voucher, ovvero di un contributo a fondo perduto, per le micro, piccole e medie imprese, di importo non superiore a 10 mila euro e comunque al massimo pari al 50%, del totale delle spese sostenute per l’acquisto di software, hardware e/o servizi specialistici atti a:

  • migliorare l’efficienza aziendale;
  • modernizzare l’organizzazione del lavoro, mediante l’utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro;
  • sviluppare soluzioni di e-commerce;
  • fruire della connettività a banda larga e ultralarga o del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare;
  • realizzare interventi di formazione qualificata del personale nel campo ICT.

Contributi digitalizzazione aziendeAl fine di partecipare alla ripartizione delle risorse messe a disposizione, i contribuenti hanno presentato apposite domande entro la prorogata data del 12 febbraio 2018.

Successivamente, il Mise ha reso noto l’elenco delle aziende che sono rientrate nell’agevolazione: elenco tuttora visionabile sul sito istituzionale.

Individuata la propria presenza all’interno dei potenziali aventi diritto occorrerà affrontare l’iter di assegnazione del bonus.

L’impresa iscritta negli elenchi dei beneficiari deve presentare apposita domanda di erogazione per rendere definitiva la partecipazione alla ripartizione delle risorse.

A tale scopo, attraverso apposita procedura telematica, l’azienda dovrà presentare la “richiesta di erogazione del voucher” nella quale, tra gli altri dati, dovrà evidenziare:

  • l’unità produttiva nel cui ambito il progetto è stato realizzato,
  • data di prenotazione del voucher,
  • la data di inizio e fine progetto,
  • data di ultimo pagamento,
  • unitamente alla documentazione di rendicontazione delle spese sostenute.

A tale scopo si ricorda che andranno forniti:

i titoli di spesa riportanti apposita dicitura (“Spesa di euro … dichiarata per l’erogazione del Voucher di cui al D.M. 23 settembre 2014”. Per i progetti di spesa realizzati nelle Regioni meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e nelle Regioni in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna) la predetta dicitura dovrà essere integrata con la seguente “Programma operativo nazionale Imprese e competitività 2014- 2020”).

  • gli estratti dei conti correnti da cui emergano i pagamenti,
  • le liberatorie dei fornitori (si veda apposito fac-simile reperibile sul sito del Mise),
  • il resoconto della realizzazione del progetto con riassunto delle spese sostenute.

Contributi per la digitalizzazione: i professionisti possono accedere ?

Il voucher per la digitalizzazione può essere richiesto da micro, piccole e medie imprese, costituite in qualsiasi forma giuridica e con qualsiasi regime contabile. L’importante è che risultino iscritte nel Registro delle Imprese.

I liberi professionisti, come ingegneri, architetti, architetti o titolari di partita IVA, possono accedere alle agevolazioni solo ed esclusivamente se iscritti al Registro delle imprese. Pertanto, gli studi professionali e, più in generale, i liberi professionisti possono accedere alle agevolazioni solo qualora svolgano la propria attività in forma di impresa e siano iscritti, alla data di presentazione della domanda, al Registro delle imprese. Questo significa che la sola iscrizione ad un albo professionale non è sufficiente per richiedere l’agevolazione, ma l’attività deve essere svolta in forma di impresa.

Le associazioni o gli enti non possono richiedere il Voucher, anche se registrate presso il REA della Camera di Commercio di competenza.

Cosa si intende per microimprese ?

Le imprese possono qualificarsi di micro, piccola o media dimensione secondo quanto stabilito dalla raccomandazione della Commissione europea (2003/361/CE) del 6 maggio 2003 come recepita dal decreto 18 aprile 2005.

Categoria Effettivi: unità lavorative anno (ULA)   Fatturato annuo (in milioni di euro)   Totale di bilancio (annuo)
Microimpresa meno di 10 e ≤ 2 oppure ≤ 2
Piccola impresa meno di 50 e ≤ 10 oppure ≤ 10
Media Impresa meno di 250 e ≤ 50 oppure ≤ 43

 

 

Si evidenzia inoltre che, ai fini del calcolo dimensionale, devono essere considerati i rapporti di collegamento e/o di associazione esistenti tra le imprese in esame secondo quanto previsto dal predetto decreto 18 aprile 2005.

Contributi per digitalizzazione delle aziende: le scadenze

Le date che l’azienda deve tener presente, come recentemente modificate, sono quindi le seguenti:

  • dal 13 marzo 2018 effettuazione delle spese (il 13 marzo è la prima data utile da inserire in fattura)
  • entro il 14 dicembre 2018 (data precedentemente fissata nel 14 settembre2018) ultima data entro la quale effettuare le spese (il 14 dicembre è l’ultima data utile da inserire in fattura)
  • dal 14 settembre 2018 ed entro il 14 marzo 2019 (data precedentemente fissata nel 13 dicembre 2018) invio della richiesta di erogazione unitamente alla rendicontazione della documentazione

L’erogazione del bonus avverrà entro 30 giorni dalla data di ricevimento della relativa richiesta.