Purtroppo, quasi sempre, dopo che l’impermeabilizzatore ha terminato il suo lavoro, magari in modo perfetto, avviene, in cantiere, l’invasione degli Unni (Idraulici, Fabbri, Elettricisti, Serramentisti, Piastrellisti, ecc.), i quali eseguono il loro lavoro, spesso totalmente insensibili ai danni che volontariamente o involontariamente stanno procurando ai sistemi impermeabili appena completati.
Talvolta con la complicità dello stesso Capo Cantiere (che il più delle volte pressato dai costi e dai tempi di consegna), spessissimo per una mancanza progettuale di particolari esecutivi o per la latitanza e/o la cecità della Direzione Lavori, gli Unni forano, attraversano, tagliano, rimuovono, distruggono, ecc. gli strati impermeabili, per far passare tubazioni, fissare cancellate o parapetti, inserire staffe e flange, posizionare serramenti e soglie, ecc. compromettendo definitivamente la tenuta idraulica del sistema di copertura.
Magari poi, per sistemare in qualche modo i loro disastri e comunque solo dopo che al Capo Cantiere sono apparsi in sogno i fantasmi degli antenati degli Impermeabilizzatori che gli hanno parlato e procurato finalmente qualche rimorso di coscienza, ci si affida al solito “San Silicone Sigillatore” e si interviene con rimedi assolutamente temporanei e palliativi, sperando appunto in una protezione duratura del Santo.
Trascorso un tempo più o meno lungo, ecco che, nella maggior parte dei casi, il miracolo di San Silicone va purtroppo, un po’ alla volta, scemando ed iniziano gli stillicidi d’acqua da plafoni e pareti …, ma la memoria in cantiere è sempre molto breve e anche i Capi Cantiere vanno in pensione o cambiano Impresa e quindi immediatamente le responsabilità delle infiltrazioni vengono attribuite al solito “Catramista incapace ed inaffidabile” ed iniziano pertanto gli scambi di raccomandate, gli A.T.P., i blocchi dei pagamenti delle ritenute di garanzia, ecc., con dispendio di tempi per la ricerca delle cause d’infiltrazione, di denaro per parcelle dei professionisti legali e tecnici incaricati, ecc., senza contare i disagi e i danni diretti ed indiretti per gli Utilizzatori degli ambienti interessati dalle infiltrazioni.
Poi “dulcis in fundo”, quando finalmente si scopre che la causa del danno è un passaggio di un tubo corrugato attraverso un risvolto impermeabile o un fissaggio di un sostegno di un cancello automatico sull’impermeabilizzazione orizzontale, in ogni caso il povero impermeabilizzatore viene accusato di non aver avvertito “prima del danno” il Capo Cantiere riguardo il fatto che non si poteva attraversare o fissare alcun elemento sull’impermeabilizzazione forandola …
È inutile spiegare che al momento dell’invasione degli Unni l’Impermeabilizzatore non era più presente in cantiere che comunque queste nozioni riguardo gli attraversamenti dell’impermeabilizzazione sono assolutamente “elementari” e dovrebbero far parte del bagaglio tecnico culturale di “Chiunque” lavori in cantiere, senza esclusione di ruoli.
Si premette che l’attraversamento o il passaggio di elementi attraverso una stratigrafia impermeabile non dovrebbe mai avvenire in punti raggiungibili anche solo eccezionalmente dall’acqua (permanenza o anche solo dilavamento verticale), perché anche se il lavoro viene eseguito correttamente, questi punti resteranno sempre critici e maggiormente esposti a possibili problematiche infiltrative future.
Pertanto, qui di seguito si indicano, in modo il più possibile sintetico, le principali regole di attraversamento dell’impermeabilizzazione con fissaggi o elementi strutturali o d’impiantistica, con riferimento ai sistemi impermeabili per coperture.
L’attraversamento di cavidotti elettrici (magari oltretutto corrugati), tubi idraulici o per gas, ecc. deve obbligatoriamente avvenire, dalla superficie verticale ed almeno 15-20 cm oltre il livello della pavimentazione finita (primo e principale livello di scorrimento delle acque meteoriche).
Nel caso per motivi architettonici, tecnici o semplicemente estetici, l’uscita dei cavidotti dovesse avvenire comunque nello spessore della pavimentazione e proseguire orizzontalmente in essa, dovrà essere preventivamente creata, nella muratura di posa del risvolto impermeabile, una nicchia impermeabilizzata di alloggiamento dei cavidotti (per contenere la loro discesa dal punto di uscita, posto ad almeno 20 cm dalla quota della pavimentazione, fino al livello previsto) (vedere Disegno 01 e Immagini da 01 a 05).
La nicchia dopo il posizionamento dei cavidotti verrà intonacata a raso con le superfici adiacenti in modo da bloccare e nascondere i cavidotti stessi.
Nella seconda parte dell'articolo si affrontano i seguenti aspetti:
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